Infanticidio di Massafra, la verità dall'autopsia: "la bambina è nata viva"

Infanticidio di Massafra, la verità dall'autopsia: la bambina è nata viva | © n.c.TARANTO — «Non ci sono traumi esterni né malformazioni che potessero determinare la morte». Di più non dice il medico legale Marcello Chironi, incaricato dalla procura di effettuare l'autopsia sulla neonata di Massafra il cui corpo senza vita è stato trovato l'altro ieri, dai carabinieri, nell'armadio della camera da letto dei genitori. «La bimbetta era formata e lo stadio di gestazione era molto avanzato», aggiunge il medico che conclude con «la necessità di approfondire tutto con l'esame tossicologico e istologico soprattutto sui polmoni alla ricerca di tracce d'aria». Sarebbe l'elemento probatorio inconfutabile, quest'ultimo, per affermare che la bimba è nata viva ed è stata soppressa subito dopo il parto. Più chiara e per certi versi drammatica, invece, l'analisi riportata dal consulente dell'indagata, il professore Luigi Viola, al suo avvocato difensore, Giovanni Vinci, secondo cui i polmoni della neonata avrebbero avuto «un accenno di respirazione». Abbastanza, insomma, per dire che non è nata morta. Per avere certezze sulle reali cause della morte si dovranno attendere almeno venti giorni necessari alla formulazione dei risultati di laboratorio da consegnare al pubblico ministero, Remo Epifani, a cui è toccato il terribile caso. «Qualsiasi cosa sia successa dopo - è ancora l'avvocato Vinci a parlare -, sembra improbabile che a fare tutto sia stata la signora da sola perché le sue condizioni non le avrebbero consentito di occultare così accuratamente il corpo senza vita mentre perdeva sangue tanto da rischiare lo shock emorragico». La venticinquenne a cui ieri è toccato riconoscere la salma della figlia è sempre agli arresti nel reparto di ostetricia dell'ospedale Santissima Annunziata dove è piantonata. I reati di cui deve rispondere sono quelli di infanticidio e occultamento di cadavere. Gli investigatori sono ancora alla ricerca di eventuali complici che potrebbero avere aiutato la puerpera a partorire e, forse, a sopprimere subito dopo la neonata trovata avvolta negli asciugamani con il cordone ombelicale reciso e lasciato pervio. Potrebbe essere stata quella, ad esempio, una delle cause del decesso dovuto, in questo caso, alla perdita ematica attraverso il funicolo intestinale. Ad essere sospettati, ma solo perché erano con lei nelle ore che hanno seguito il tragico parto, sono la suocera e il compagno della donna. La polizia che indaga con il supporto dei carabinieri del posto, ha già acquisito la registrazione della telefonata che lunedì sera ha allertato il 118. A chiamare sarebbe stata la suocera dicendo in un primo tempo che la nuora era caduta e perdeva molto sangue. Sarebbero invece all'oscuro che fosse incinta i genitori dell'indagata, che ieri sera sono stati sentiti in caserma. Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno

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