La notizia che farà discutere e farà interessare la magistratura, proviene dalla provincia di Bari ma riguarda una famiglia di Manduria. E’ quella che riguarda una ragazza di 16 anni, poco più che una bambina, che sarebbe rimasta incinta. Niente di male, si direbbe, se non fosse che la minorenne che avrebbe avuto rapporti sessuali è affidata ad un centro educativo per minori della provincia di Bari. La ragazzina ha anche pubblicato una foto che la ritrae con la pancia scoperta leggermente pronunciata e il presunto padre del bimbo che porterebbe in grembo.
La sua famiglia che vuole vederci chiaro, ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica barese e chiede che si indaghi sui responsabili del centro dove sarebbero avvenuti i fatti.
È stata la stessa ragazza a confidarlo alla madre dopo aver pubblicato su Instagram una sua foto che la ritrae insieme ad un giovane con il volto coperto e una mano sulla pancia di lei che presenta un sensibile rigonfiamento. È bastato questo alla madre, oltre alle parole riferite telefonicamente dalla figlia, a convincerla a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Bari. Assistita dagli avvocati Luigi Stano e Daniele Capogrosso, la donna che ha perso momentaneamente la potestà genitoriale sia della presunta gravida che di un’altra figlia più piccola, anche lei affidata allo stesso istituto del barese, si è presentata ieri mattina alla polizia di Stato del commissariato di Manduria per depositare un esposto per la ricerca di profili di illegittimità nel comportamento dei responsabili del centro. «È molto strano – afferma la signora – che gli ospiti della comunità, ragazzi e ragazze, possano intrattenere rapporti sessuali senza alcun controllo di chi dirige la struttura». Sempre nella denuncia la donna riferisce fatti narrati dalla figlia relativi ad indefiniti «trattamenti sanitari, probabilmente non autorizzati dalla competente autorità giudiziaria (il tribunale dei minorenni in questo caso, Ndr) e senza che la famiglia fosse messa al corrente». Si parla di prelievi del sangue eseguiti contro la volontà della stessa minorenne, necessari ad accertare lo stato della dichiarata gravidanza. Sempre dal racconto della donna, l’esito delle analisi non sarebbe stato comunicato alla famiglia nei confronti della quale la comunità, accusa la signora, avrebbe avuto «un comportamento omertoso ed ostruzionistico al riguardo».
Mostrandosi favorevole al prosieguo della eventuale gravidanza della figlia, volontà dichiarata anche dalla stessa futura giovanissima mamma, la manduriana si chiede quale sorte toccherà al nascituro concepito in un centro educativo per minorenni. «Sia io che mia figlia – ribadisce la madre – siamo fermamente contrari all’aborto e ad ogni pratica per l’interruzione della gravidanza». Per questo nell’esposto depositato ieri, la signora anticipa la ferma contrarietà alla somministrazione di pillole o altri farmaci abortivi.
L’obiettivo della donna che già in passato ha presentato denunce su presunti maltrattamento e abusi subiti dalle figlie rinchiuse nella stessa struttura, è quello di riappropriarsi del diritto genitoriale e di riavere a casa le figlia lontane da aprile dello scorso anno quando furono fermate all’aeroporto di Bari, in sua compagnia, in procinto di partire per la Romania. In quel periodo il Tribunale per i minori di Taranto aveva emesso un provvedimento di allontanamento dalla famiglia delle due ragazze che avevano abbandonato gli studi dell’obbligo. Una misura sostenuta anche da altri episodi, alcuni di natura penale, che avevano coinvolto l’uomo con cui la donna vive e dal quale aspetta un altro figlio. «Rivoglio le mie bambine, ora più che mai, perché da mamma devo seguire la gravidanza di mia figlia che ha bisogno di me», dichiara la donna che si mostra ben disposta ad un futuro matrimonio con il padre del bambino. «Mia figlia ha terminato le scuole dell’obbligo ed ha anche un lavoro a tempo indeterminato qui a Manduria, per cui, con il nostro sostegno, sarà in grado badare a sé stessa e al suo bambino».
Nazareno Dinoi
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7 commenti
Maurizio
ven 7 gennaio 2022 07:48 rispondi a MaurizioMiracolo,,, miracolo,,, ci sarà un altra Madonna,,,, maschera un bambino x lo spirito santo,,, opinione
Mm
ven 7 gennaio 2022 05:54 rispondi a MmUna casa famiglia, un centro rieducativo, non sono prigioni, tanto meno luoghi ove scontare una pena, l'espressione "rieducativo" può anche essere rieducare ad affetti, relazioni parentali ed amicali. Quindi i giovani accolti sono liberi, ergo possono nascere affetti, relazioni e stimoli sessuali difficilmente controllabili dai ragazzi, figurarsi poi se prevenibili da chi li ha in affidò. Poi dove è lo scandalo per l'età? Oltre il 50x100 dei sedicenni ha già avuto approcci al sesso. Sono nati amori e matrimoni duraturi a San Patrignano come in altri centri. Sono due giovani con problemi di certo non ascrivibili a loro, gli stessi ne pagano solo incolpevoli le conseguenze. Forse stanno creandosi la famiglia affettiva che non hanno avuto.
Cosimo
gio 6 gennaio 2022 04:00 rispondi a CosimoPersonalmente sono per la famiglia unita e le parole della mamma sono molto sentite e per me bisognerebbe esserle vicini .
Giulio
ven 7 gennaio 2022 08:50 rispondi a GiulioSono d'accordo ,io conosco la madre e la storia e ha anche ragione legalmente ,sono abusi di potere e indagini fatti a casaccio,che poi non vogliono neanche recuperare e aggiustare quello che hanno fatto
Marco
gio 6 gennaio 2022 11:34 rispondi a MarcoMa spiace per la signora ma perdere la patria potestà genitoriale è molto grave. Non voglio giudicare la signora ma gliene direi quattro...
Giulio
ven 7 gennaio 2022 08:47 rispondi a GiulioHanno sbagliato a scrivere ,non ha preso la patria potestà ma la responsabilità genitoriale che e tutto un altra cosa . La patria non si perde da un giorno al altro. La responsabilità genitoriale perché la minore ha fatto numerose assenze giustificate
Gregorio
gio 6 gennaio 2022 10:58 rispondi a GregorioChe italia