
Continua a perdere sostanza, in termini di pene da pagare, la grande inchiesta sul traffico di droga che girava nelle marne di Manduria, culminata con il blitz della polizia che nel 2013 portò in carcere dodici presunti spacciatori manduriani, quasi tutti giovanissimi.
Dopo la riduzione delle pene per alcuni e cinque assoluzioni decise dalla corte d’appello di Taranto, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a carico di due degli imputati rimasti. Si tratta di Mario Scialpi e Daniele Pesare su cui gravavano pene rispettivamente a dieci mesi il primo e a un anno e tre mesi il secondo (in primo grado le condanne erano state quasi del doppio). I loro avvocati, Antonio Liagi e Francesco Caforio, hanno chiesto ed ottenuto l’annullamento della sentenza dei giudici dell’appello per la ommessa concessione delle circostanze attenuanti che la difesa aveva argomentato e sostenuto nella fase del secondo grado.
Sui reati contestai, si dovrà nuovamente esprimere la corte d’appello in diversa composizione. L'operazione denominata «Chidro», dal luogo della marina dove si sarebbe concentrata l'azione dei presunti spacciatori, portò alla luce traffico di sostanze stupefacenti destinato anche a giovanissimi turisti. Dalle intercettazioni venne fuori una consistente richiesta di ogni genere di droga anche da parte di minori e ragazzine non tutti identificati. La piazza dello spaccio del Chidro, dalle indagini svolte, risultò essere molto conosciuta anche da turisti stranieri clienti dei numerosi pusher locali.
N.Din.
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1 commento
Marco
ven 13 maggio 2022 11:24 rispondi a MarcoPer quelli assolti le spese processuali spettano a noi onesti cittadini?? 🧟®