Il Tar di Lecce ha sospeso gli atti amministrativi del Comune di Manduria relativi alla costruzione del centro di raccolta rifiuti differenziati nella località balneare di San Pietro in Bevagna. Di conseguenza sono congelati i lavori dell’impresa «Edilia Restauri» aggiudicataria della gara con un ribasso del 32% su una base d’asta di 300mila euro. Il progetto esecutivo contestato era stato approvato dalla precedente commissione straordinaria, mentre la firma del contratto con la ditta aggiudicataria e l'avvio dei lavori, appartengono all’attuale amministrazione guidata dal sindaco Gregorio Pecoraro.
A presentare ricorso, chiedendo l’anamento previa sospensiva del progetto esecutivo e di ogni atto connesso alle procedure successive, sono stati i proprietari dei terreni e degli immobili che confinano con l’area dove dovrebbe sorgere il centro comunale di raccolta rifiuti differenziati. I ricorrenti contestano l’individuazione del sito per una serie di motivi illustrati ai giudici dai loro avvocati, Antonio Eugenio Casto e Maria Luisa Avellis.
L’area interessata, dove sono state già effettuati lavori di scavo, fondazione e recinzione del cantiere, si trova sulla litoranea interna «Tarantina» a circa 1500 metri dalla località balneare di San Pietro in Bevagna in una zona residenziale interessata da civili abitazioni, alcune delle quali che si affacciano proprio sull'ecocentro in costruzione. L’infrastruttura, peraltro, ricade nel parco ricreativo del Gal, Gruppo di azione locale Terra del Primitivo, adibito ad area pic-nic con giochi per bambini e sentieri, costato all’incirca 150 mila euro di fondi europei. Su questo ed altro hanno puntato il ricorso i due avvocati, Casto e Avellis, forti anche di una dettagliatissima relazione di parte affidata ad un esperto del settore. Accogliendo quindi le preoccupazioni espresse dai proprietari, i giudici della prima sezione del Tar Lecce (presidente Antonio Pasca, consigliere Ettore Manca e primo estensore Maria Luisa Rotondano), hanno emesso l’ordinanza che concede la sospensiva «in considerazione della sussistenza del pregiudizio grave e irreparabile», rimandando per la decisione alla prossima camera di consiglio fissata per il prossimo 26 maggio.
Nel frattempo il comune di Manduria che nel giudizio era rappresentato dall’avvocato Danilo Brunetti, dovrà produrre una serie di documenti tra cui il certificato di destinazione urbanistica delle aree in questione, le modalità di pubblicazione delle deliberazioni di cui si chiede l’anamento e l’iter procedimentale e gli atti presupposti in riferimento all’eventuale valutazione della compatibilità dell'opera con il precedente progetto finanziato dal Gal Terre del Primitivo (misura “Incentivazione di attività turistiche” - “Realizzazione di sentieristica compatibile con l’ambiente”). L’amministrazione comunale retta da una maggioranza gialloverde (Movimento 5 stelle, civici e partito dei Verdi), su invito dei proprietari, non aveva voluto approfondire la questione.
Nazareno Dinoi
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3 commenti
Gregorio
sab 17 aprile 2021 06:55 rispondi a GregorioSiamo alle solite !! Questo dimostra che, chi ci amministra sono persone incompetenti, sicuramente chi ha scelto quel sito NON ABITA NEI DINTORNI !!
Uccio
sab 17 aprile 2021 09:36 rispondi a UccioMa chi ci abita è piu forte di tutta Avetrana,che è riuscita a farsi accollare il depuratore.manduria non la nomino proprio perche è cosa inutile....
Gregorio
sab 17 aprile 2021 11:41 rispondi a GregorioInfatti !