Il tribunale del Riesame di Taranto presieduto dalla giudice Patrizia Todisco, ha revocato il divieto di ingresso nel suo comune di residenza ad un imprenditore manduriano che potrà così prendere possesso della sua azienda di riciclo rifiuti. Walter Modeo, questo il nome dell’indagato difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo, è accusato di essere l’autore dell’esplosione di 24 colpi di fucile contro l’abitazione di un cittadino manduriano, avvenuta a maggio dello scorso anno. Gli investigatori della squadra mobile di Taranto che lo individuarono attraverso le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che riprendevano la scena, lo arrestarono con l’accusa di detenzione d’armi da fuoco e spari in luogo pubblico.
La difesa dell’indagato, rappresentata sempre dal penalista Bullo, aveva poi ottenuto la revoca degli arresti domiciliari facendo leva sulla perizia del gabinetto scientifico della polizia di stato di Roma che si era espressa con un giudizio di «non compatibilità tra le immagini che ritraevano il soggetto che esplodeva i colpi di arma da fuoco e la fotografia utilizzata per la comparazione dell’imprenditore». In attesa delle motivazioni, la difesa ha puntato su tale circostanza e soprattutto sulla rivendicata impossibilità con la permanenza del vincolo di poter adeguatamente seguire la propria società che opera nella intermediazione e recupero dei rifiuti in Manduria, senza contare «i numerosi permessi con ampi spazi di libertà già fruiti e sempre rispettati all’interno del territorio di Manduria». La parola fine potrà essere scritta dal giudice monocratico della seconda sezione penale che si occuperà della vicenda processuale il prossimo settembre.
N.Din.
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