
Il tesseramento al PD dei Gregorios non sarebbe consentito dal regolamento dello stesso Partito Democratico e pertanto per effetto delle regole che lo stesso partito si è dato, le tessere fatte online da Gregorio Pecoraro, Gregorio Dinoi e dai loro fedeli “conquistadores” assessori e consiglieri comunali sarebbero nulle.
E’ quanto si legge, chiaramente, nell’articolo 15 del “regolamento del tesseramento” del Partito Democratico: “Ai sensi dell’articolo 4, commi 9 e 10, dello Statuto nazionale, non è consentito il rilascio della tessera a persone appartenenti ad altri movimenti politici italiani o iscritte ad altri partiti politici italiani o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi diversi da quello del Partito Democratico…”.
Poche righe di una chiarezza estrema. Se, come nel caso dei Gregorios e dei loro conquistadores, chi chiede la tessera piddina siede in gruppi diversi da quello del PD in una assemblea elettiva (ad esempio in un consiglio comunale come nel caso manduriano), il loro tesseramento non è consentito.
Il caso manduriano, per chi lo conosce, va anche oltre: i Gregorios ed i loro obbedienti conquistadores non solo siedono in gruppi distintamente diversi in consiglio comunale, ma si sono candidati e sono stati eletti in movimenti politici (le loro liste civiche di riferimento, per capirci) in contrapposizione e in alternativa ai candidati e alla coalizione elettorale del PD manduriano. Infatti, dopo le adesioni dei consiglieri Sammarco e Gentile, il Partito Democratico siede in consiglio comunale, coerentemente finora, tra i banchi dell’opposizione.
A conferma della nullità delle tessere dei Gregorios, l’articolo 15 del regolamento del tesseramento al Partito Democratico richiama infatti esplicitamente un comma, il 9, dell’articolo 4 dello Statuto Nazionale del PD dove si legge che “le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi diversi da quello del Partito Democratico, non possono essere registrati nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del PD”.
Strada sbarrata per i Gregorios, quindi, anche in vista dei prossimi appuntamenti congressuali sia locali che nazionali.
Da ambienti piddini locali, però, ci fanno sapere, con un po' di malcelata apprensione, che i giochi per i Gregorios non sarebbero, però ancora chiusi. Ci sarebbe, ci riferiscono, il “pericolo che dalla commissariata direzione provinciale del PD arrivi un qualche tipo di nulla osta o deroga al regolamento che renda possibile il loro tesseramento”. Una “volontà territoriale” tarantina che sarebbe in netto contrasto con le regole interne del partito e che, allo stato delle cose, non sarebbe supportata da validi motivi, contraddicendo così, proprio alla vigilia di importantissimi congressi, la volontà del Partito Democratico di inaugurare il “nuovo corso” di cui parlano tutti i candidati alla segreteria nazionale.
Gabrio Distratis
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2 commenti
Egidio Pertoso
mar 31 gennaio 14:31 rispondi a Egidio PertosoNon dimentichiamo pero', che i professori di musica, in qualsiasi orchestra o banda messi, se sono bravi, sanno suonare in ogni dove e con tutti i diversi strumenti, dal violino al contrabbasso, dalla tromba al trombone o dal piffero all'organo!
Strada per maruggio
mar 31 gennaio 18:36 rispondi a Strada per maruggio1questi no sanno nemmeno suonare il flauto as ltro che orchestra e comunque che squallore