Il coronavirus ci ha cambiati ma... in peggio! | © n.c.Giovedì, 11 giugno. La domanda sorge spontanea, come direbbe qualcuno più famoso di chi scrive: le persone sono diventate migliori dopo il lockdown e la quarantena? Avevo già dei forti dubbi, ma la risposta definitiva molto a malincuore, è: NO! Come mai, lo affermo con così tanta certezza? Perchè... siamo tornati alla normalità, dando priorità alle cose futili. La politica torna a litigare, il calcio torna a giocare. Sono tornati i selfie in palestra, con tanto di mascherina annessa. E si va al mare, in tranquillità. Quindi, è andato tutto bene? Ma... manco per niente, personalmente parlando, io non vedo miglioramenti nelle persone.
I rapporti umani (dal mio punto di vista) s'intende, sono rimasti statici, non hanno subito mutamenti. Purtroppo... questo lo scrivo con tristezza, credetemi. La mia speranza, che ci potesse essere un miglioramento nelle relazioni è stata vana. Certo, si è stati in contatto attraverso varie piattaforme, che facilitano le comunicazioni. Ma che al tempo stesso, rendono tutto quanto molto freddo. Guardarsi negli occhi, è un'altra cosa. La sensazione assai dolorosa, che mi lascia l'amaro in bocca è quella di non essere stati in grado di imparare molto da questa condizione forzata.
Ed è veramente un peccato... perchè alla fine visto cos'è tutto quello che conta davvero per gli altri, si è rivelata essere una grande occasione persa. Si fa ancora fatica a dare il giusto valore alle cose importanti, proprio non ci si riesce. E tutti gli sforzi che facciamo nel cercare di vedere il buono nei nostri interlocutori, risultano inutili. Oggi... nella mia solitudine (alla quale mi sto molto tristemente abituando) pensavo proprio a questo e avevo voglia di scriverlo, per provare anche a rendere un po' più leggero il mio stato d'animo. Assai turbolento, di questi tempi. Perchè... Mentre Tutto Scorre e là fuori la quotidianità di tutti i giorni ormai sembra essere tornata, la strada da percorrere per cambiare il mondo e renderlo migliore, è ancora tanta. Forse, troppa!
Claudio Rimoli
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