
Una folla commossa ha partecipato ieri pomeriggio, nella chiesa di San Domenico a Oria, ai funerali di Francesco Braccio, 49 anni, operaio dell’Ilva, morto sabato mattina in un incidente stradale alla periferia di Manduria.
Alla cerimonia erano presenti la moglie, il figlio, i genitori, il fratello e numerosi amici e conoscenti. Durante il rito funebre il parroco, don Ivan Cavaliere, che conosceva personalmente la vittima, ha ricordato Braccio come «una persona perbene», sottolineando la difficoltà di trovare parole di conforto in un momento di grande dolore per la comunità.
Il feretro è stato accolto all’ingresso della chiesa da un silenzio carico di commozione e, al termine della funzione, da un lungo applauso. Non sono mancati alcuni palloncini con il simbolo delle moto, un omaggio che, secondo i racconti dei presenti, Francesco avrebbe gradito.
L’incidente è avvenuto intorno alle 9.30 di sabato lungo la strada che collega Manduria alla frazione di Uggiano Montefusco, direzione mare. Per cause ancora in fase di accertamento, il 49enne, in sella a una Caballero 500 acquistata di recente, ha urtato un’auto e successivamente una seconda. L’impatto è stato fatale.
Secondo chi lo conosceva, Braccio era un motociclista prudente. Dopo anni di lavoro e sacrifici si era concesso la moto come regalo personale. L’inchiesta della polizia locale è in corso per chiarire la dinamica dell’incidente.
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