
“Non vogliamo piangere altre vittime”, ci racconta Fernando De Santis nell’intervista raccolta per il nostro giornale mentre sfoglia l’album dei quasi mille iscritti al Comitato Vittime della Strada di cui è presidente e fondatore. Il medico savese molto conosciuto a Manduria per il suo ruolo ricoperto nel distretto socio sanitario di Manduria, è il papà di Giulia, la giovane avvocatessa che l’11 dicembre del 2020 ha perso la vita in un incidente stradale dovuto, pare, ad un dissesto stradale sulla provinciale Uggiano Montefusco - Sava. “Staneremo dirigenti, amministratori e politici e li inviteremo - dice con tono fermo il presidente del comitato -, a operare per il bene della collettività”.
È questo l’obiettivo principale del Comitato nato solo due mesi fa: scuotere le istituzioni denunciando lo stato precario delle strade delle province tarantine: “Faremo una rendicontazione - racconta ai nostri microfoni il medico savese -, di tutte le situazioni a rischio portandole all’attenzione degli enti interessati”.
La tragedia nella famiglia De Santis si sarebbe consumata per il micidiale effetto dell’aquaplaning: un tratto stradale danneggiato e allagato avrebbe provocato lo slittamento dell’auto di Giulia in una strada per lo più priva di protezioni (i guardrail) e segnaletica. Il tutto senza illuminazione.
L'intervista
“Per questo nasce il Comitato, evitare che ci siano altre morti”, argomenta De Santis concentrando la conversazione sui mille iscritti. “Era il nostro iniziale obiettivo raggiungere questo numero già da aprile quando siamo partiti da zero - ha continuato -, e ora ci proponiamo di incrementarlo ulteriormente”. È soddisfatto il presidente, soprattutto per la grande voglia di partecipare di tanti cittadini e associazioni o enti. “È la gente semplice che è stata in particolare solidale e che ha voluto abbracciare questo progetto”, aggiunge De Santis.
Il problema delle strade semidistrutte fa quindi riunire la cittadinanza savese, manduriana, ma anche lizzanese e di altre province, toccando con mano il malessere comune per i manti stradali non riparati e dei conseguenti incidenti stradali: “Le pubbliche amministrazioni a volte si chiudono dietro la mancanza di fondi e la precarietà dei bilanci - puntualizza l’uomo -. Noi crediamo - conclude De Santis -, che con un po’ di buona volontà e concentrandosi nelle strade più a rischio e degradanti la situazione può cambiare”.
Marzia Baldari
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