
Dopo anni di sacrifici, passione, chilometri percorsi e sostegno incondizionato, oggi il nostro gruppo prende una posizione chiara: SOSPENDIAMO IL NOSTRO SOSTEGNO.
Fino a quando a Manduria non vedremo un progetto serio, unione vera e condivisa, che metta da parte interessi personali, giochi di potere e inimicizie, non saremo più presenti sugli spalti.
Non fraintendeteci: non siamo alla ricerca del "progetto vincente" a tutti i costi. Non ci interessa il risultato, che si vinca o si perda. Abbiamo sempre lottato al fianco di questa squadra, che fosse in cima alla classifica o nelle retrovie. La nostra passione non dipende da promozioni o retrocessioni, ma dalla fedeltà alla maglia, ai colori bianco e verde e alla nostra città. Abbiamo sempre sostenuto questa squadra, a casa o in trasferta, sotto il sole e sotto la pioggia, perché il nostro amore per Manduria è immenso.
Tuttavia, non possiamo più fare finta di nulla mentre si continua a frammentare, dividere e distruggere ciò che potrebbe essere un patrimonio per tutta la comunità. Il calcio non può più essere il giocattolo di pochi, ma deve tornare a essere un motivo di orgoglio collettivo e cittadino.
Ad oggi, la realtà è ben diversa. Con progetti falliti, frammentati da personalismi, interessi di parte e giochi di potere, non possiamo più restare in silenzio. Non possiamo accettare una situazione che va contro i principi e i valori di aggregazione, unione e socializzazione che da sempre ci contraddistinguono. Il calcio deve essere un'occasione per unire, non per dividere. Questa non è solo una questione sportiva, è una questione di identità e appartenenza.
Il nostro rispetto lo guadagna chi dimostra di amare davvero questa maglia, non chi la sfrutta come strumento per tornaconto personale.
Abbiamo sempre difeso il bianco e il verde, dentro e fuori dal campo, in ogni momento e in ogni situazione. Quei colori rappresentano una storia, una fede, un'identità che nessuno potrà cancellare. Non si toccano, non si svendono, non si dividono.
Fino a quando non ci sarà una sola direzione, una visione comune che metta al centro la passione, l'identità e il rispetto per questa città, il nostro sostegno rimarrà sospeso.
Chiediamo con forza maggiore chiarezza sul futuro del Manduria e per il futuro del Manduria Calcio. Non si può più navigare a vista, improvvisare, o prendere decisioni leggere come se si trattasse di una squadra qualsiasi. Il Manduria non è una comparsa nel panorama calcistico: è una realtà che ha sempre rappresentato, con dignità e orgoglio, un’intera comunità.
Ciò che è accaduto nell’ultimo periodo è inaccettabile: abbiamo perso una categoria per colpe e leggerezze che non dovrebbero neanche sfiorare una società come la nostra. Errori evitabilissimi, mancanza di programmazione, superficialità a cui non eravamo abituati. Questo non è lo stile Manduria. Questa non è la serietà che, per decenni, ha contraddistinto il nostro nome dentro e fuori dal campo.
Vogliamo che da oggi in poi si lavori con maggiore responsabilità, visione e trasparenza. Vogliamo vedere passione vera, non ruoli occupati per prestigio personale. Vogliamo che ogni scelta sia fatta nell'interesse della squadra, dei tifosi e della città, non per convenienze o giochi di potere. Perché il Manduria Calcio merita rispetto, e il rispetto si dimostra con i fatti.
Continueremo a svolgere la nostra attività da ultras, con le nostre riunioni, il nostro impegno, ma non possiamo più essere spettatori passivi di una situazione che mina i principi su cui si fonda la nostra passione. Non accettiamo ciò che è stato fatto quest'anno, né ciò che si prospetta per la stagione a venire.
Con il cuore, non a convenienza.
Ultras sempre, spettatori mai.
Per la maglia biancoverde.
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