Gli amici di Massafra fanno il funerale alla Pessima, le reazioni

In coincidenza, ieri, con la mancata inaugurazione della Fiera Pessima di Manduria, saltata per un errore dell’unica ditta in gara che ha dimenticato di inserire l’offerta nella busta, il gruppo di politici vicini all’ex sindaco Roberto Massafra, sfiduciato e mandato a casa prima del tempo dalla maggioranza dei consiglieri comunali, ha fatto circolare sui social un manifesto funebre che annuncia la “morte” della 278sima edizione della centenaria campionaria manduriana. Il finto necrologio che la moglie dell’ex primo cittadino, per prima, Giuliana Stranieri, ha trasformato in copertina del suo profilo Facebook, ripreso poi dai fedelissimi di Massafra, attribuisce la responsabilità del fallimento della Pessima ai tredici consiglieri firmatari della sfiducia e ai dirigenti comunali. “Non fiori, né preghiere – recita l’elogio funebre -, ma una valanga di voti per cacciare per sempre i responsabili dalla vita pubblica della città”.

Le reazioni sui social, alcune anche divertite o di condivisione, non si sono fatte attendere. Il primo a rispondere con altrettanta ironia è stato il leader del movimento politico, “Manduria Noscia”, Mimmo Breccia che sotto l’irriverente manifesto di lutto ha scritto: “Non c’è limite all’indecenza! È come se Sabrina, la zia Cosimina e lo Zio Michele facessero le condoglianze ai genitori di Sarah Scazzi”. Più politica e risentita è stata la replica dell’ex consigliere comunale del Pd, Mario D’Oria, il cui mancato appoggio del suo gruppo è stato determinante per il benservito al sindaco. L’ex consigliere entra nel merito dei motivi del mancato svolgimento della Fiera. “Gli autori di quel manifesto – afferma – mi dovrebbero spiegare cosa avrebbero fatto loro, se fossero stati ancora al loro posto, di fronte all’impossibilità di aggiudicare la gara per i motivi che sappiamo? Avrebbero fatto quale sortilegio – si chiede D’Oria - per far comparire nella busta l’offerta prezzi che l’unica ditta in gara aveva dimenticato nel momento in cui, otto mesi prima, ha presentato la documentazione?”. “I finti manifesti funebri- dice ancora D’Oria – li utilizzano i tifosi come sfottò nei confronti della tifoseria avversaria non certo un politico serio; da qui si vede a che livelli siamo arrivati e poi ci meravigliamo dei risultati elettorali”.

Critiche anche dall’altro movimento civico, Manduria Migliore. Il suo presidente, Girolamo Vergine, commenta così la macabra pensata dell’entourage dell’ex sindaco. “Ci sono ex amministratori che addebitano la mancata realizzazione della fiera anche ai dirigenti dimenticando però che loro stessi li hanno nominati! Di chi è quindi la colpa di una incapace (o pessima) organizzazione amministrativa se non la loro?”.

Più stizzosa la risposta di Angelo Dinoi, un altro dei tredici consiglieri firmatari della sfiducia. Attribuendo all’ex sindaco l’aver scelto i dirigenti che hanno poi determinato i ritardi e quindi il fallimento della gara della Pessima, Dinoi va giù pesante nel condannare la trovata del manifesto. “Vi consiglio – scrive - di non spendere i vostri soldi in manifesti, comprate piuttosto dei buoni medicinali che possano curare il travaso di bile che distrugge il vostro fegato per l’enorme insuccesso avuto. I 13 firmatari, coraggiosi – aggiunge l’ex della lista Girardi - hanno liberato il paese da un’amministrazione incapace, arrogante, incompetente che ha causato solo danni gravissimi al nostro paese da tutti i punti di vista: economico, commerciale, di immagine, di turismo, ecologico ed ambientale”.

Nazareno Dinoi

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