Lunedì, 29 Aprile 2024

Attualità

I proprietari del locale ieri stesso hanno annunciato l’inaugurazione che si terrà il prossimo 13 giugno alle ore 20

Gibbone, la rabbia, poi gli effetti strepitosi dell'attentato: #JesuisGiba e s'inaugura

Locandina Locandina | © La Voce

Se l’obiettivo degli autori dell’incendio che ha danneggito la facciata della nuova gelateria «Giba» di San Pietro in Bevagna era quello di scoraggiare l’investimento, hanno sbagliato tutto. Ottenendo anzi l’effetto contrario. Anticipando i tempi, infatti, i proprietari del locale ieri stesso hanno annunciato l’inaugurazione che si terrà il prossimo 13 giugno alle ore 20.

L’attentato compiuto nella notte tra venerdì e sabato, il secondo a distanza di un mese, ha inoltre accresciuto notevolmente la popolarità del marchio «Giba», già conosciutissimo punto di ritrovo della movida a Francavilla Fontana, dove è nato il locale principale, e a Campomarino di Maruggio, sede della succursale estiva. I social, infatti, sono stati invasi da centinaia di messaggi di solidarietà e di incoraggiamento rivolti al proprietario del marchio, Giovanni Lopalco (detto Gibbone) che sempre su Facebook ha espresso pareri di condanna per l’accaduto ma anche segnali di ripresa e coraggio.

La rabbia subito dopo l'attentato

La genesi di quanto accaduto l’ha descritta il profilo Facebook di Lopalco. Con un primo post scritto su fondo nero pochi minuti dopo aver saputo dell’incendio. È delle 1,30 di notte il suo primo post, laconico e carico di significato: «non è giusto, io non vado a rubare».

"Non mollo di un centimetro"

Alle 4 del mattino pubblica la prima foto dei danni e scrive: «Certe cose le ho viste nei film e sentito parlare ai telegiornali mai pensando potessero capitarmi....finché avrò la passione per questo lavoro e la voglia di far crescere il nostro territorio non mollerò di un centimetro».

Il messaggio per chi ha orecchie per sentire

A metà mattina, alle 10,30, un altro post che ha tutta l’aria di un messaggio diretto a chi ha orecchie per sentire. Ecco il lungo testo. «Il periodo non è buono per tutti. Lavorare al giorno d'oggi è diventato un lusso e lo comprendiamo. Stiamo cercando di fare del nostro meglio - come tutti voi tra l'altro - combattendo ogni giorno una recessione che impedisce un reale progresso del nostro paese e, nel particolare, del nostro territorio. La nostra politica non è colonialista. La nostra espansione si basa su un'idea di progresso che non riguarda solo le nostre tasche ma anche quelle del territorio in cui scegliamo di investire. Come? Creando opportunità, posti di lavoro e servizi per il turismo. Ci siamo fatti da soli, proprio come te. Abbiamo solo indovinato - finora e speriamo per molto - il modo in cui farlo e questo non può assolutamente ritorcersi contro. Ognuno ha la propria vita, la propria storia e purtroppo anche i propri problemi. Ed è inconcepibile che proprio un altro essere umano, in grado di comprendere tutto questo ragionamento, diventi il nostro problema. Non conosciamo la natura di questi gesti. A noi dispiace seriamente essere un problema per qualcuno senza saperlo. Il nostro gelato piace e probabilmente oggi lo apprezzeremo molto di più anche noi».

La riscossa: s'inaugura giovedì prossimo

Infine, alle 14,50, l’annuncio che tutti si aspettavano (ad eccezione, evidentemente, degli autori dell’atto criminale). «Giovedì 13 giugno alle ore 20 grande inaugurazione». E già sul social sono tantissime le adesioni di clienti che hanno dichiarato la propria partecipazione.

La proposta: "io sto con Gibbone", tutti all'inaugurazione

E’ del manduriano Francesco Capogrosso, infine, il lancio dell’hastag #jesuigiba con una proposta: «Giovedì prossimo – scrive - dovremo essere in tanti al fianco di Gibbone e, in generale, di chi investe nel territorio creando nuove, sane opportunità per sé e per gli altri».

Nazareno Dinoi

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