Primitivo Docg, la polemica si sposta su Facebook

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La presidente del Consorzio, Novella Pastorelli con Gregory Perrucci

Dalle sedi deputate al confronto diretto, la guerra del Primitivo tra Cda del Consorzio di tutela che intende abolire la Doc per sostituirla d'emblée con una grande Docg imbottigliabile ovunque e il gruppo di viticultori contrari, si sposta nel virtuale, su Facebook per l’appunto.

A buttare benzina sul fuoco questa volta è stato il Consorzio di tutela stesso che l’altro ieri sera si è introdotto a gamba tesa nel profilo personale dell’imprenditore Gregory Perrucci, tra i promotori del Comitato di salvaguardia del Primitivo di Manduria che sta contrastando la politica dell’ente di tutela e la sua idea della Docg unica. Il commento inopportuno contiene insinuazioni di partigianeria rivolte ad una giornalista, Annalucia Galeone, “colpevole” di aver dato voce a Perrucci e alle sue idee pertinenti al dibattito in atto: “Docg subito chiudendo la Doc” (Consorzio di tutela), “Docg con calma mantenendo la Doc” (Comitato di salvaguardia).

Il post del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria

«Dottoressa appare chiaro che lei non è ben informata e non ha ascoltato il discorso del presidente che parlava a nome del cda.

“Apertura e sospensione” del provvedimento significa valutare le altre ipotesi e metterle a confronto e non invece che ciò che ha proposto il consorzio non serve.

Quindi le suggeriamo di non prestare il fianco a chi propaganda la propria idea utilizzandola solo a fini elettorali proprio in vista dell’appuntamento elettorale che si terrà non domani ma tra 6 mesi. Siamo a disposizione per farle “sentire “la versione corretta portata a conoscenza dell’assemblea. Nel frattempo le inviamo a memoria il discorso del presidente».

La risposta della giornalista, garbata ma risentita, non si è fatta attendere sulla stessa pagina social.

«La informo – scrive la giornalista Annalucia Galeone -, che non presto il fianco a nessuno, tra l'altro poco tempo fa ho intervistato proprio la Presidente. Resto a disposizione per pubblicare la replica del Consorzio. Cordialmente».

Più piccata e risentita la risposta del padrone di casa, Perrucci appunto, che se la prende con l’autore del post apparso sul suo profilo partito dal profilo istituzionale sociale del Consorzio di tutela.

«Non so chi sia l'addetto stampa che ha redatto questa risposta. Ne chiedo le immediate dimissioni. Provvederò domani stesso a formalizzare l'istanza. Un addetto stampa di un Consorzio non può entrare in campo in un dibattito che pertiene tutti i soci, al punto di "bollare" come propaganda elettorale gli argomenti di critica o di proposta illustrati a porte aperte agli agricoltori, ai soci, alle autorità amministrative, alle associazioni di categoria. Rammento a questo addetto stampa che il Consorzio di cui è portavoce non si è ancora espresso sul tema, appunto perchè "sospeso". Quindi, mi chiedo, con quale autorità abbia potuto fare un commento spregevole come quello sopra esponendo tutto il Consorzio ad una pessima considerazione di un prestigioso organo di stampa. Spero che il Cda voglia prendere provvedimenti immediati».

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