Il Tribunale per i minori di Lecce ha «perdonato» la fuga di un sedicenne manduriano che il 13 agosto scorso si era allontanato dalla comunità dove era stato affidato per incontrare la madre che non vedeva da diverso tempo. I giudici leccesi hanno accolto le argomentazioni presentate dall’avvocato Daniele Capogrosso, difensore del ragazzo, concedendogli la prosecuzione della messa alla prova. Il minore è imputato per aver aggredito l’operatore di un centro a cui era stato precedentemente affidato.
Per quell’allontanamento dall’agosto scorso, il giovane rischiava l’interruzione della prova e la ripresa del processo a suo carico con quasi sicura condanna.
Il suo avvocato Capogrosso, ha puntato tutto sui sentimenti tra il minore e sua madre che non vedeva da parecchi mesi per via delle restrizioni che il tribunale avevo prescritto sui contatti familiari. Tuttavia, subito dopo l’arrivo a Manduria, la madre, consapevole dei rischi, lo aveva riconsegnato subito alla comunità dalla quale il figlio era fuggito. Il legale, in sede di udienza, ha poi mostrato le relazioni positive degli educatori della comunità dalle quali emerge l'impegno profuso dal minore nell'esecuzione del progetto di messa alla prova e il suo impegno nel lavoro di parrucchiere che intende esercitare in proprio.
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