
Per i piccoli paesi di provincia, il gelataio ambulante era il personaggio più presente nei desideri di ogni bambino che nelle calde sere estive lasciava i giochi di strada per ammirare con desiderio il carrettino refrigerato con i due contenitori a pozzo pieni del delizioso gelato. Una figura scomparsa negli a anni rimpiazzata dai numerosi bar (e dalle mode) che a partire dagli anni Sessanta sono nati come funghi anche nel Mezzogiorno.
Lo ricordano con trsitezza oggi gli ex bambini di Erchie, in provincia di Brindisi, dove oggi è morto Ottavio, ultimo dei gelatai ambulanti diventato poi famoso per gli spumoni che produce nel suo bar-chiosco situato nella piazza principale di Erchie che ha soppiantato il vecchio carrettino tre ruote. Lui, Ottavio, con il fratello Oreste, titolare di un altro bar ad Avetrana, sono conosciuti e apprezzati maestri del gelato artigianale.
Come ogni paese, anche Manduria ha avuto il suo gelataio ambulante, era una donna di nome Palma. Il suo carrettino era ancora più minimale di quello di Oreste movimentato a pedale. Il carretto di Palma era spinto a mano. Ogni sera nei mesi di luglio e agosto, il suo campanello richiamava i bambini più fortunati che con la monetina nella mano reclamavano il loro gelato, spesso al limone o alla crema.
I manduriani, bambini di allora, che hanno conosciuto il mitico personaggio, ricorderanno l’espediente (oggi la chiameremmo fake news), utilizzato dalle mamme e dai papà per far passare la voglia di gelato ai propri figli. Se ricordate qual'era siete almeno vicini ai sessanta. Scrivete quel'era l'espediente nei commenti qui sotto.
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11 commenti
Euprepio Scialpi
sab 31 luglio 2021 03:50 rispondi a Euprepio ScialpiScusate ma se non vado errato vi era anche peppeno lu ioscu dove aveva una gelateria sallangolo del castello ove ora vi e il bancomatt
mario tatarano
sab 17 luglio 2021 01:15 rispondi a mario tataranoUna volta l'organismo produceva anticorpi e con questi si proteggeva,ora produce autoanticorpi che lo distruggono(patologie autoimmunitarie);la differenza e'solo questa;grazie alla scienza ovvero alla pseudoscienza del mercato.Ad Maiora.
matteo smeraldi
ven 16 luglio 2021 12:52 rispondi a matteo smeraldiscarafaggi a parte anche lo slogan per vendere era divertente "chiancìti piccinni cussì la mamma bbì càtta lu gelatu" :)
Brunetti antonio
ven 16 luglio 2021 12:13 rispondi a Brunetti antonioIo ho mangiato i gelati dilla Palma
DEMETRIO SAMMARCO
ven 16 luglio 2021 05:51 rispondi a DEMETRIO SAMMARCOSi diceva che c'erano li "maloti" dentro il gelato
Egidio Pertoso
ven 16 luglio 2021 05:22 rispondi a Egidio PertosoLo "spauracchio" era,forse, la sporcizia? Allora non c'erano virus, batteri contagiosi. Oggi con l' igiene, piu' predicata ma non praticata ( si vive tra immondizie di ogni tipo sino a farci i bagni in un mare dove vengono rilasciati gli scarichi del sottosuolo) e col cibo contaminato, sì è preda di ogni patologia, inconsci dell'allegria che tempestava,in tempi obliati, i bambini quando vedevano passare quel carretto del gelato.
Luigi dino
ven 16 luglio 2021 12:14 rispondi a Luigi dinoLa malota(scarafaggio)
Vincenzo
gio 15 luglio 2021 08:12 rispondi a VincenzoIl gelato era pieno di "scarafaggi" così dicevano. Naturalmente non era vero, ma lo dicevo solo per non spendere soldi.
giorgio sardelli
gio 15 luglio 2021 07:42 rispondi a giorgio sardelliMammaaa uè ma cattimi lu gelatu ma abbanni fiju "li gelati ti la parma sontu cu li maloti intra" era questo il trucco delle mamme non tutte, a far passare la voglia di gelato ai bambini i bambini credevano perchè vedevano i canditi nel gelato scambiandoli per scarafaggi come detto dalle mamme, in quelli anni erano preziosi quei 5 o 10 lire perchè mancavano o servivano per altro
Antonio
gio 15 luglio 2021 06:59 rispondi a AntonioIl gelato,secondo i genitori,conteneva le " Blattere".
M M
ven 16 luglio 2021 07:17 rispondi a M MParla comu manci. maloti!!!