Giovedì, 25 Aprile 2024

Cronaca

Il giallo del trolley scomparso

Era di un prete il cadavere trovato a Uggiano vicino alla macchina bruciata

Giovanni Marraffa, a destra il luogo del ritrovamento Giovanni Marraffa, a destra il luogo del ritrovamento

E’ giallo sul ritrovamento di un cadavere nelle campagne di Uggiano Montefusco e di una macchina bruciata di proprietà della vittima trovata a circa mezzo chilometro di distanza dal copro alle spalle del cimitero di Manduria. Sullo strano caso indagano i carabinieri della stazione di Manduria.   

E’ di Giovanni Marraffa, sacerdote a riposo, il corpo senza vita trovato ieri in contrada «Pozzo sfondato» nelle campagne di Manduria. Il cadavere si trovava vicino ad una chiesetta rurale all’ingresso di Uggiano Montefusco, piccola frazione manduriana dove l’anziano viveva nella casa di famiglia. Aveva 88 anni e di lui si erano perse le tracce sabato scorso, ultimo giorno in cui sarebbe stato visto allontanarsi da casa. L’allarme è poi scattato ieri mattina con il ritrovamento prima della macchina, una Fiat Punto di colore grigio, completamente bruciata e dopo alcune ore anche del corpo a circa cinquecento metri.

A trovare il cadavere nel tardo pomeriggio di ieri è stato il volontario di uno dei quattro gruppi manduriani delle Protezione civile, mobilitate dalle forze dell'ordine, che stavano battendo tutte le campagne intorno alla macchina distrutta dal fuoco. L’anziano era disteso supino con le mani sul petto a pochi metri dalla chiesetta sconsacrata attaccate ad alcune case, tutte abitate, alla periferia del borgo. Era vestito di tutto punto con la cinta dei pantaloni slacciata. Non presenterebbe segni di violenza superficiali, almeno non evidenti, per cui sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso che risalirebbe a circa 24 ore dal ritrovamento.

Dopo i rilievi del raggruppamento investigazioni scientifiche del comando provinciale carabinieri di Taranto, il pubblico ministero di turno, Filomena Di Tursi, ha fatto rimuovere la salma che è stata trasportata dallimpresa manduriana Matteo Lenti all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove questa mattina il medico legale incaricato eseguirà la visita necroscopica. 

Una morte con molti lati oscuri. A cominciare dall’auto bruciata parcheggiata su uno sterrato poco distante dal cimitero di Manduria, ma anche da altri particolari sui cui indagano i carabinieri della locale stazione al comando del maresciallo luogotenente Elio Errico. Tra questi sospetti, un trolley di colore rosso che l’uomo portava con se e che non è stato trovato.

Il religioso apparteneva alla curia di Torino dove ha svolto funzioni sacerdotali in diverse parrocchie. L’ultima in quella di Trana, piccolo comune della cerchia metropolitana di Torino dove nel 2011 aveva rinunciato all’incarico di parroco restando però a disposizione del vescovo di quella diocesi.

La notizia della morte che si è diffusa rapidamente nella cittadina messapica ha fatto subito ricordare due precedenti episodi, più o meno simili, di morte di anziani con un denominatore unico, quello dell’auto bruciata. Con la differenza, rispetto a quello di ieri, che i loro corpi sono stati trovati carbonizzati nell’abitacolo delle macchine. Il primo di questi casi risale allo scorso mese di aprile quando un 84enne manduriano fu trovato carbonizzato nella sua auto in un terreno non di sua proprietà alla periferia di Maruggio. A luglio a fare la stessa fine è stato un 79enne scomparso due giorni e ritrovato cadavere nella sua macchina in un podere di campagna sulla Manduria Francavilla appartenuto alla sua famiglia d’origine. Entrambi i casi si sono chiusi con l'ipotesi del suicidio.

Nazareno Dinoi

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