
Era tornato in libertà dopo una lunga detenzione, ma il richiamo della criminalità per Michele Mastropietro, 57 anni, originario di Carosino, si è rivelato più forte di tutto. Questa mattina ha trovato la morte al termine di un violento conflitto a fuoco con la Polizia di Stato nelle campagne tra Francavilla Fontana e Grottaglie, dove si era nascosto dopo una sparatoria nella quale è rimasto ucciso il brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie.
Mastropietro era tutt’altro che uno sconosciuto alle forze dell’ordine. Aveva già scontato nove anni e due mesi per una lunga serie di rapine armate, pianificate con metodo militare tra le province di Taranto e Lecce. I colpi venivano preceduti da sopralluoghi dettagliati, eseguiti con auto rubate, e portati a termine con freddezza e violenza. I membri del gruppo non esitavano a fare fuoco: decine di colpi esplosi, senza scrupoli, pur di garantirsi la fuga e il bottino.
Il nome di Mastropietro era salito agli onori della cronaca anche nel 2013, quando fu coinvolto nel tentativo di assalto a un portavalori della Sveviapol nelle campagne di Monteiasi. Il piano, che puntava a un bottino da oltre un milione e mezzo di euro, venne sventato dall’arrivo della polizia. Anche in quell’occasione, le armi parlarono.
Dopo essere uscito dal carcere, sembrava sparito dai radar. Ma oggi, tutto è precipitato. L’auto su cui viaggiava, una Lancia Y rubata a Locorotondo lo scorso 15 maggio, è stata intercettata dai carabinieri. Ne è scaturito un inseguimento e una sparatoria, in cui ha perso la vita il brigadiere Legrottaglie. Mastropietro e il complice, Camillo Giannattasio, si sono dati alla fuga a piedi, raggiungendo una masseria in agro di Grottaglie.
È lì che si è consumato l’epilogo. Alla vista degli agenti della Polizia, i due hanno aperto il fuoco. La risposta delle forze dell’ordine è stata immediata. Mastropietro è stato colpito a morte. Resta da chiarire se le ferite fatali siano state causate in questo scontro oppure durante la sparatoria con i carabinieri: sarà l’autopsia a stabilirlo con certezza. La sua salma è stata trasferita in obitorio.
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3 commenti
Carlo
oggi, ven 13 giugno 06:36 rispondi a CarloGrazie giustizia,,grazie Italia.Alla prossima
Manduriano
gio 12 giugno 22:14 rispondi a MandurianoChe gentaglia,guarda vorrei dire tante cose brutte contro questa persona,ma credo che non mi publicherebbeto il commento, spero solo che i familiari vadano in ginocchio a chiedere scusa alla famiglia del carabiniere ucciso,perché lui stava lavorando per mantenere dignitosamente la sua famiglia, troppa fatica lavorate,vergognatevi.
Gino
gio 12 giugno 22:13 rispondi a GinoMa se questa gente è così cattiva ( pericolosa) perché non danno una pena più grave? Sono persone che non possono vivere nella società. Persone da mettere in galera e buttare le chiavi 🗝️