
E’ fuori pericolo l’addestratore del circo Orfei, Ivan Orfei, di 31 anni, che ieri sera è stato aggredito da una tigre durante lo spettacolo in corso all'interno del tendone allestito a Surbo alle porte di Lecce. Azzannato ad un polpaccio e alla parte superiore del torace e del collo, l’uomo è riuscito a liberarsi grazie all’intervento del personale del circo. Affidato ai sanitari del 118, è stato poi trasportato in codice rosso all’ospedale Vito Fazzi dove è stato medicato e sottoposto a controlli. Fortunatamente nessuna ferita ha raggiunto organi vitali.
L’episodio, avvenuto sotto gli occhi di decine di spettatori tra cui molti bambini, ha provocato reazioni di condanna degli animalisti e di chi biasima l’impiego degli animali nei circhi. Immediata la presa di posizione della direzione del circo Orfei che minimizza l’accaduto e dell’Oipa, l’Organizzazione Italiana Protezione Animali che lo stigmatizza pesantemente. Di seguito i due comunicati.
La posizione del Circo Orfei
«La direzione del Marina Orfei Circus - si legge in una nota -, abbraccia il collega Ivan Orfei rimasto vittima ieri di un incidente all'interno del proprio Circo Amedeo Orfei a Surbo.
Ivan, addestratore professionista di grande bravura, è stato colpito da una tigre durante lo spettacolo e ha subito ferite per fortuna lievi e le sue condizioni non destano preoccupazione. Aldilà dei preconcetti, delle offese e delle falsità che si leggono in giro, il nostro è un mondo fatto di grande amore per gli animali, così come lo stesso Ivan dimostra al pubblico nei suoi spettacoli. Le tigri sono animali affascinanti e saperle addomesticare e instaurare un rapporto di fiducia con l'uomo è un arte che da centinaia di anni avviene non solo nel mondo del Circo. L'incidente però può capitare e il coraggio dimostrato da chi come lui svolge questo mestiere è encomiabile».
La posizione dell'Oipa
«Quando si parla di circo - scrive in una nota la delegata provinciale di Lecce, Desirée Martines - siamo dinanzi ad una serie di problematiche: nascite forzate, distaccamento dagli habitat, separazione eccessivamente precoce dalla madre, reclusione, assenza di relazioni sociali tra simili, frequenti viaggi lunghi in condizioni inadeguate, addestramenti con metodologie stressanti e lesive, che non potranno mai garantire un adeguato benessere degli animali nel circo. La vita di un animale selvatico in un circo Non è in grado di garantire le basilari esigenze di questi animali, che non hanno la possibilità di esprimere i loro comportamenti naturali e, di frequente, manifestano comportamenti e stereotipie indice di stress e malessere. È questo che dobbiamo dire ai nostri sindaci in modo che venga inserito nei regolamenti comunali il divieto di ospitare il circo»
IL VIDEO DELL'AGGRESIONE
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