Domenica, 5 Maggio 2024

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Il circolo Legambiente di Manduria esprime «sconcerto» per le nuove notizie sull’iter autorizzativo del depuratore consortile relativamente alla...

Depuratore: Legambiente Manduria si opporrà nuovamente

Le foto del cantiere del depuratore a Urmo Le foto del cantiere del depuratore a Urmo | © La Voce

Il circolo Legambiente di Manduria esprime «sconcerto» per le nuove notizie sull’iter autorizzativo del depuratore consortile relativamente alla Valutazione di Impatto Ambientale. «Il nostro circolo, quest’estate – si legge in un comunicato stampa - aveva presentato le osservazioni al progetto, rilevando una serie di motivi ostativi al rilascio della Via». Infatti il Comitato Via della Regione Puglia, accogliendo in parte queste osservazioni, non aveva concesso l’autorizzazione procedendo con l’archiviazione del procedimento. Successivamente, però, questo atto di archiviazione veniva anato in autotutela dalla Regione Puglia, rimettendo in moto la fase istruttoria. «Purtroppo – prosegue la nota di Legambiente - dobbiamo constatare come la cittadinanza debba ancora una volta scontrarsi contro questa forte determinazione della Regione e di Aqp ad andare avanti con delle soluzioni progettuali che, a nostro avviso, sono, fra tutte quelle sino ad ora presentate, le più pericolose per l’impatto sull’ambiente». Per questo il circolo Legambiente Manduria si dice pronto a presentare ulteriori osservazioni sulla base delle integrazioni prodotte da Aqp ritenute insufficienti a giustificare una siffatta scelta progettuale.

«Appare ancora incomprensibile – scrivono gli ambientalisti - le scelta di utilizzare per il buffer 1 un’area distante dal depuratore circa 3,5 km ed avente dei vincoli derivanti dal Piano Paesaggistico Territoriale (area di rispetto boschi). Inoltre – si aggiunge - l’area individuata per il buffer 1 si trova ad un livello altimetrico superiore rispetto ad altre aree vicine al depuratore ed a monte del denso abitato di San Pietro in Bevagna; è evidente, quindi – sottolinea Legambiente - che ci sia un superiore rischio idraulico ed idrogeologico, in caso di eventi meteorici estremi».

Altra scelta che non convince Legambiente è quella di utilizzare come ulteriore vasche di accumulo quelle del vecchio impianto Arneo, costruite 40 anni fa e mai entrate in funzione, che si trovano in uno stato di degrado tale che sembra difficilmente praticabile il loro recupero. Inoltre queste vasche si trovano nel cuore delle riserve Regionali e in area bosco e aree di rispetto boschi e quindi ulteriori scavi dovrebbero attraversare queste aree.

«Infine ancora più pericolosa e del tutto incomprensibile – scrivono - appare la scelta di utilizzare come scarico, ancorché emergenziale, il bacino di bonifica di Torre Colimena un’area posta all’interno delle Riserve Regionali. Tale scelta che di fatto si traduce in uno scarico in battigia assomma anche il danno che potenzialmente verrebbe arrecato ad un sistema ecologico fragilissimo.

Ci opporremo a queste scelte, utilizzando gli strumenti che la legge ci mette a disposizione e nel contempo auspichiamo che tutti gli enti che sono chiamati ad esprimersi facciano altrettanto, visto che la politica appare, in questo momento, in buona parte silente».

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5 commenti

  • sergio di sipio
    dom 29 marzo 2020 08:06 rispondi a sergio di sipio

    Per semplificare la storia vorrei proporre ad esempio l'apertura di una pizzeria. Trovata la pozione dove aprirla si procede ad installare un forno. Poi si chiede al Comune di permettere la installazione della canna fumaria? Oppure si và in Comune e si presenta l'intero progetto. E poi si parte. Povera Torre Colimena dovrà attendere qualcuno da fuori per dargli quella vita di cui ha bisogno per essere rivalutata. Magari dei buoni Baresi che sanno come si trattano i quattrini e porterebbero lavoro come a Fasano con depuratore e "Iniziative San Domenico srl".

    • Lorenzo
      dom 29 marzo 2020 03:28 rispondi a Lorenzo

      Speriamo che non siano gli stessi baresi del mostro di punta Perrotti sul mare o delle spiagge super affollate con amianto. Speriamo

      • sergio di sipio
        dom 29 marzo 2020 06:47 rispondi a sergio di sipio

        Grazie al caro Lorenzo mi sono interessato di Punta Perrotti e con semplicità ho appreso delle notizie interessanti. Il gruppo di costruttori Baresi ne è uscito pulito. La invito a collegarsi cliccando il sito Wikipedia Punta Perrotti. Buona serata .

        • Lorenzo
          lun 30 marzo 2020 06:59

          Tantissimi baresi amano il mare pulito della Marina di Manduria, pur avendo il mare a Bari che, senza Santi in Paradiso, da decenni non riesce ad essere 'pulito'.

  • Massimo Montesardo
    sab 28 marzo 2020 05:17 rispondi a Massimo Montesardo

    Ormai le parole non servono più. CI VOGLIONO LE MAZZE.....

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