Domenica, 13 Luglio 2025

Politica

Due documenti contrastanti da entrambi gli schieramenti

Depuratore, i Gea pronti a non votare le trincee drenanti, ma c'è chi alzerà la mano

Lo scontro in Consiglio comunale Lo scontro in Consiglio comunale | © La Voce Di Manduria

«Basta scelte scellerate, No alle trincee drenanti alla Marina”. È il titolo del manifesto diffuso ieri dal gruppo consigliare Gea (Gruppo ecologia autonomo) passato all’opposizione dopo la scissione dagli altri tre che sono rimasti dov’erano. «La maggioranza Pecoraro – si legge nel manifesto dove campeggia bene evidente lo slogan “Depuratore No alle trincee drenanti alla Marina” -, si appresta a sferrare il colpo mortale alle marine manduriane». Chiamando alla mobilitazione, i tre consiglieri Gea invitano la cittadinanza a partecipare alla seduta del prossimo consiglio comunale del 22 aprile, alle ore 9: «Per difendere il nostro territorio», incita il manifesto.

In quella seduta la maggioranza si appresta a votare la variante al piano regolatore che consentirà all’Acquedotto pugliese di iniziare i lavori di scavo per la realizzazione delle trincee drenanti e le grandi vasche di raccolta dei reflui provenienti dal depuratore distante circa tre chilometri verso Torre Colimena.   

A sigillare questa scelta è stato pubblicato sempre ieri un comunicato stampa unitario firmato dai gruppi consigliari di maggioranza, Città Più, Movimento 5 Stelle e Movimento Democratico con Manduria, in cui si rafforza la scelta delle trincee drenanti alla Marina. «Lo sviluppo della nostra città, del nostro turismo – si legge -  passa attraverso un impianto che permetta di ampliare la rete idrica e fognaria dell’intero territorio di Manduria. Tutto ciò – prosegue la nota - è necessario anche per mettere in funzione la zona industriale e servire le marine, per le quali gli sforzi profusi dall’intera comunità e dalle amministrazioni hanno permesso di evitare la soluzione dello scarico a mare». In effetti, secondo lo stesso progetto di Aqp, le marine saranno servite tra venti anni e, sempre secondo Aqp, a quel punto lo scarico a mare, in quel di Colimena, sarà inevitabile. 

Promuovendo poi le trincee drenanti in una zona ambientalmente sensibile a abitata, i tre gruppi di maggioranza sostengono che «la tecnologia all'avanguardia applicata e la particolare soluzione per il recapito delle acque di eccezionale qualità, consentiranno l’arricchimento della falda e, in futuro, il riutilizzo per scopi agricoli senza alcuna compromissione dei terreni dove sono previste le vasche e le trincee drenanti. Una tecnologia – aggiungono - già utilizzata con successo in altri comuni e territori, che hanno tratto vantaggio per le loro comunità».

Non sono d’accordo su questo i cittadini di Martina Franca reduci, qualche anno fa, del disastro ambientale dovuto allo sfondamento delle trincee drenanti di quel depuratore che fecero franare diversi ettari nella Valle d’Itria con lo straripamento dei liquami d fogna. Un altro esempio di non perfezione di quel sistema lo ha offerto propri ieri il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ricordando come le trincee disperdenti del suo comune «almeno due volta al mese vanno in blocco» con conseguente straripamento delle vasche di contenimento.   

Nazareno Dinoi 

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5 commenti

  • Francesco
    mer 13 aprile 2022 01:17 rispondi a Francesco

    Manduria deve sapere Nome /Cognome di chi firma ed alza la mano! Devono uscire su tutti i giornali nome /Cognome

  • Realtà
    mer 13 aprile 2022 07:57 rispondi a Realtà

    Invece basta a bloccare sempre tutto!!!!

  • Lorenzo
    mer 13 aprile 2022 07:19 rispondi a Lorenzo

    Carissimi il problema non è il depuratore. Cari ignoranti ( nel senso che non siete informati), il problema è chi controlla dopo, chi fa le manutenzioni, chi paga i danni. Questo è il grande dubbio. Perché se guardate in giro come vengono gestite le strade, l' illuminazione, le Riserve naturali, LE PERDITE ALL' ACQUEDOTTO PUBBLICO, le opere d' arti, le scuole, ecc. ecc. Quando entrerà in funzione questo depuratore tecnologicamente vintage, la gente si toccherà le parti basse (uomini) e a San Pietro il consumo di candele, con richiesta di protezione arriverà alle stelle. Quindi prima di votare si si si, cominciate a garantire voi stessi con il vostro voto che andrà tutto bene. I danni eventuali chi li pagherà? Voi? Ma che ne sapete di tutela del territorio basta vedere i rifiuti. Opinioni

    • domenico
      ven 15 aprile 2022 01:39 rispondi a domenico

      allora bisogna impiccarsi!

      • Lorenzo
        ven 15 aprile 2022 05:15 rispondi a Lorenzo

        Gentile sig. Domenico, oggi il sud è al disastro in tutto ciò che riguarda lavoro, meritocrazia, sviluppo compatibile e tecnologia applicata al rispetto dell' Ambiente ( raccolta rifiuti, differenziazione, riciclo e rivendita materie prime derivate). Opere incompiute, fondi europei poco utilizzati e tanta, tanta improvvisazione. In più fanno un depuratore alla Marina e le fognature si prevedono tra 20 anni? Lei si fida? Io no. All' interno del fiume Chidro ci sono i resti di un Ecomostro. Ma lei le sa queste cose. Sa come funziona. Buona serata

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