
«Per favore, basta promesse ma risposte concrete». Con questo cartello l’ingegnere manduriano Antonio Curri, apre un intervento video, pubblicato sul suo profilo Facebook, in cui fa luce su alcuni punti ancora oscuri del costruendo depuratore consortile di Manduria e Sava. L’analisi dettagliata dell’esperto (oltre a ricoprire importanti cariche politiche a Manduria è stato presidente dell’Ordine provinciale degli ingegneri di Taranto), smentisce quanto dichiarato in un recente dibattito dai funzionari di Acquedotto pugliese invitati dall’amministrazione del sindaco Gregorio Pecoraro, ad intervenire in un convegno organizzato nell’aula consigliare del comune di Manduria.
«Chi trarrà sicuramente vantaggio dall’opera in costruzione in zona Urmo Belsito – afferma Curri – saranno i savesi che hanno la rete fognante ma senza recapito e le zone di Manduria ancora prive di fogna perchè il vecchio depuratore, oltre a non essere a norma, non è in gradi di accogliere ulteriori reflui».
Per quanto riguarda le marine, del tutto sprovviste di rete fognante e in gran parte anche di quella idrica, il servizio è tutt’altro che certo contrariamente a quanto si sforzano di far credere gli attuali amministratori comunali e lo stesso Aqp. «Non si sa ancora l’entità dell’investimento necessario né dove saranno recuperati i fondi», ha fatto sapere Curri facendo i conti in tasca ad Aqp che ha sinora speso o impegnato più di 17 milioni di euro. «Ma solo per i reflui di Manduria e Sava», mentre per l’agglomerato delle marine, fa sapere il tecnico, che comprende una vasta area che va da Torre Colimena sino al territorio comunale manduriano di Monaco-Mirante, non c’è nessuna copertura economica né una previsione dei costi.
L’ex sindaco e assessore, ha inoltre scoperto che nelle planimetrie presentate da Aqp in quella assemblea in municipio, mancava addirittura la zona di Monaco-Mirante. Non solo. Altro punto oscuro che non sarebbe stato preso in considerazione dai tecnici dell’ente idrico e dall’amministrazione comunale, riguarda l’acquisizione delle strade dove allocare le future tubature. Problema questo, sostiene Curri, che Aqp ha scaricato al comune che dovrebbe farsi carico i tutto.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
5 commenti
Ingegnere ambientale
lun 17 giugno 2024 09:26 rispondi a Ingegnere ambientaleDispensatore di consigli per gli altri. Eticamente e professionalmente scorretto
Cricoriu
sab 11 maggio 2024 09:26 rispondi a CricoriuCome al solito adesso si scoprono tutte le cose "storte"... Sempre colpa di altri. E magari quando c'erano loro faciunu Puru pesciu.
Gregorio
gio 9 maggio 2024 10:08 rispondi a GregorioIl mio motto è: È stata progettata di notte “ . Mi direte : Cosa significa? . E io rispondo: Di notte 💤, perché troppo stanchi e NON lucidi nel fare i progetti, cioè, fatta a caz(bbiipp) ti cani !! ( scusate l’espressione, ma è così !).
Pietro
gio 9 maggio 2024 02:28 rispondi a PietroCaro ingegnere, sono anni che trovi falle in questo sgangherato progetto voluto da Regione e soprattutto Acquedotto Pugliese. Ormai abbiamo capito tutti che ci sono in ballo un sacco di soldi, e sai da dove li recupereranno in futuro? Saremo NOI. L'acquedotto non vede l'ora di addebitare sulle fatture le spese della fognatura e depurazione! E dire che l'altro giorno ho letto che l'ARPA ha certificato che il nostro mare è più che pulito (pur con tutti i pozzi neri che ci sono). Francamente non so che pensare...
Antonio Saracino
gio 9 maggio 2024 08:42 rispondi a Antonio SaracinoVorrei ricordare che ad aprile 2017 il depuratore poteva essere costruito in località Serpenti se il gruppo Tutti insieme per Manduria (consiglieri comunali Bentivoglio Dicursi e Girardi) avesse votato a favore. L'ingegnere Curri era il presidente di quel gruppo. Purtroppo è andata diversamente ed ora a piangere sarà Urmo Belsito e tutto il litorale.