
Gentilissima Redazione di La voce di Manduria, qualche giorno fa leggevo con molta attenzione l’articolo apparso sul giornale on line Manduria Oggi, a firma di Giuseppe Pio Capogrosso, sulla ruota degli esposti e la consequenziale intitolazione di una stradina nei pressi di piazza Regina Margherita.
L’iniziativa, da parte della commissione comunale per la toponomastica, è certamente lodevole, perché in tal modo si è portato alla luce uno spaccato della vita mandurina nell’ottocento.
Però una domanda mi è sorta spontanea ed a cui non riesco a dare alcuna risposta. Si dice che Dante Alighieri sia il padre della lingua italiana perché è stato colui che ne ha reso possibile un uso letterario senza limitazioni.
Perché Manduria è tra i pochi comuni in Italia che abbia ritenuto di non dover dedicare neanche un vicolo cieco a Dante Alighieri?
Possibile che nessuna commissione comunale per la toponomastica abbia sentito, se non il piacere, almeno il dovere di ricordare questo grande personaggio?
Approfitto, perciò, della vostra testata per rivolgere un appello al Sindaco ed alla citata commissione perché si provveda in tal senso (in fondo anche a Manduria si continua a parlare la lingua di Dante). Vi ringrazio per la cortese attenzione
Antonio Franco
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