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Blitz alla sacra corona i nomi degli arrestati
Blitz alla sacra corona i nomi degli arrestati | © n.c.LECCE - Sono 11 gli arresti eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di
Lecce, di altrettanti presunti appartenenti al clan De Tommasi Notaro, della Sacra Corona Unita, attivi nel nord della provincia. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo salentino, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Vengono contestati i reati di associazione di tipo mafioso (416 bis), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, lesioni gravi e minaccia aggravata. Nel corso delle indagini è stata documentata l'operatività dell'organizzazione criminale, ancora oggi attiva e capeggiata da Marino Manca in contrasto armato, per il controllo delle attività illegali, con il gruppo dello stesso clan, capeggiato dal detenuto Sergio Notaro Una tensione che si è manifestata attraverso una serie di azioni di fuoco, con finalità di uccidere o di intimidire i rivali, riconducibili alla conflittualità interna al clan da parte del gruppo emergente capeggiato da Manca. Lo stesso Marino Manca, l'8 settembre 2012, riuscì a sfuggire all'agguato tesogli dagli altri componenti del clan mentre era in compagnia di Luca Greco (43 anni) altro componente dell'organizzazione, gravemente ferito. Quattro persone sono state arrestate in flagranza di reato, nel corso delle indagini per stupefacenti. Altre due operazioni antimafia, denominate
Vortice´ e
Deja vu e Paco´ hanno riguardato lo stesso clan, l' 11 novembre 2014 e il 19 gennaio 2015. Gli arresti vengono eseguiti nelle province di
Lecce e Brindisi. Di seguito i destinatari dell'ordinanza:
Marino Manca, 42enne di Squinzano; la moglie Alessandra Amira Bruni, 24enne squinzanese; Luca Greco, 43enne; Marco Greco, 41enne; i gemelli Roberto e Stefano Napoletano, di 29 anni, e il fratello Angelo di 39; Stefano Renna, squinzanese di 34 anni; Giuseppe Ricchiuto, di 24 anni; Antonio Serratì, 41enne di Trepuzzi ed Emiliano Vergine, squinzanese di 39 anni. Per quest'ultimo, e Roberto Napoletano, il provvedimento è stato notificato in carcere perché i due sono già detenuti.“
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