La polizia di Manduria ha evitato pericolosi assembramenti dei fedeli che domani, Domenica delle Palme, si sarebbero recati nelle chiese per ritirare la palma o il ramo d’ulivo benedetto così come aveva deciso di fare la diocesi di Oria e quindi tutte le parrocchie della città Messapica.
La chiesa madre ieri aveva pubblicato sui canali social un manifesto firmato dal parroco don Franco Dinoi, in cui si annunciava che «per disposizione del Vescovo, i fedeli potranno prendere i rami di ulivo benedetti da alcune ceste poste in chiesa». Anche i padri Passionisti della chiesa San Paolo della Croce, ieri, hanno pubblicato lo stesso annuncio: «Si comunica che dopo la Santa Messa (ricordiamo a porte chiuse) i Padri lasceranno, infondo alla Chiesa, alcuni cesti pieni di Palme Benedette, che potranno essere prese dai fedeli».
Fortunatamente gli agenti del locale commissariato hanno appreso in tempo la notizia che avrebbe creato sicuri ed inevitabili assembramenti perché si invitavano i fedeli ad uscire dalle proprie case per recarsi in chiesa disattendendo gli obblighi imposti dai decreti sull’isolamento sociale ed esponendoli quindi al rischio di sanzioni salatissime.
A porre rimedio è stato l’ispettore di polizia, Massimo Conte che con il suo dirigente, il vicequestore aggiunto, Antonio Gaetani, hanno contattato i parroci chiedendo di anare la benedizione delle palme così come era stato arbitrariamente organizzato e pubblicizzato nelle parrocchie. Infatti ieri sera la chiesa madre ha diffuso un altro manifesto in cui annunciava soltanto la celebrazione della santa messa a porte chiuse e trasmessa in diretta streaming senza più benedizione degli ulivi.
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