
- VENERE Anselmo, classe ‘69, residente a Pulsano, pregiudicato per omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio, ricettazione, estorsione, furto ed altro;
- VENERE Ermes, classe ‘91, residente a Pulsano, con precedenti per lesioni personali, porto abusivo di armi e stupefacenti;
- VENERE Francesco Paolo, classe ‘74, residente a Pulsano, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per furto, rapina e stupefacenti;
- SCALONE Salvatore, classe ‘80, residente a Pulsano, con precedenti per stupefacenti;
- CASUCCI Nicola, classe ‘91, residente a Pulsano (TA), con precedenti di Polizia;
- GROSSI Pietro, classe ‘70, residente a San Giorgio Ionico con precedenti per lesioni, furto, ricettazione e resistenza;
- ZINGARIELLO Pietro, classe ‘92, residente a Pulsano (TA), con precedenti per stupefacenti;
- LA CAVA Antonio, classe ‘75, residente a Monteparano, già sorvegliato speciale, con precedenti per associazione a delinquere nell’ambito degli stupefacenti;
- RUSSO Francesco Benedetto, classe ‘57, residente a Taranto – frazione di Talsano, già sorvegliato speciale con precedenti per stupefacenti, furto e lesioni personali, rintracciato a Ciciliano (Rm) presso l’abitazione di alcuni conoscenti.
- l’incendio doloso dell’autovettura di proprietà’ del Vicesindaco del Comune di Pulsano con delega all’Ambiente e alle Attività Produttive, occorso il 15 febbraio 2014 in quel centro, dopo che un ordigno rudimentale, collocato pochi minuti prima, non aveva ottenuto il risultato voluto;
-
l’incendio di automezzo di proprietà’ della ditta “Lombardi Ecologia”, incaricata della raccolta di rifiuti solidi urbani nel comune di Pulsano, occorso il 19 febbraio 2014 nel deposito dell’indicata azienda;
-
Le foto
l’incendio dell’autovettura dell’Assessore alla Solidarietà sociale del Comune di Pulsano, occorso in Grottaglie il 13 giugno 2014;
l’incendio a scopo estorsivo di due chioschi-bar ubicati entrambi in Marina di Pulsano - località’ Lido Silvana;
l’incendio di numerose autovetture di privati cittadini, tra cui anche parenti stretti degli arrestati, nonché il danneggiamento di un’abitazione in costruzione di proprietà del fratello di un associato;
due rapine, di cui una a mano armata, consumata da VENERE Ermes e ZINGARIELLO, rispettivamente il 10 maggio 2010 in danno di una donna anziana di Pulsano, rimasta ferita a seguito dell’aggressione, e a carico della direttrice di un supermercato di San Giorgio Jonico rapinata dell’incasso dichiarato di 5.000,00 euro il 26 maggio 2014 da VENERE Anselmo ed Ermes e da CASUCCI.
Interessante ed inquietante il quadro fornito dagli approfondimenti dei Carabinieri dei sodali di questo gruppo da “arancia meccanica”. La droga nelle intercettazioni veniva di volta in volta denominata con linguaggio convenzionale “il coso”, “l’articolo”, “la chiave”, “il cubo” e scambiata, in quantità dichiarate fino a partite da 2 e 5 kg., con modalità inaspettate, in un caso addirittura lanciata all’interno di un’autovettura attraverso il finestrino per non protrarre il contatto fra acquirente e venditore, timorosi di essere notati da pattuglie in borghese dei Carabinieri in possibile transito. Interessanti anche i dialoghi sulle migliori modalità di accensione dei roghi delle autovetture, con indicazioni chiare del VENERE Anselmo che da guida sapiente e quasi paternalistica del sodalizio, invita a cospargere i sedili per ottenere una combustione più efficace, provvedendo con sfrontatezza ad incendiare il veicolo del vicesindaco dopo l’imperfetto tentativo posto in essere da un sodale con un ordigno rudimentale che, sebbene esploso con grande rumore, non aveva ottenuto il risultato sperato. Accurati i riscontri sulla grave sequenza di incendi e danneggiamenti, fra i quali quello a carico del deposito di nettezza urbana, immortalato dall’impianto di videosorveglianza del complesso, che documenta lo scavalcamento del muro di cinta per incendiare un autocompattatore, proprio mentre l’autovettura dei sodali, munita di GPS installato dagli inquirenti, incrocia nella zona e VENERE Anselmo indica il punto in cui dovranno scavalcare, per poi risalire avvalendosi di una pala meccanica ivi presente, compiacendosi del fatto che c’è vento e che quindi le fiamme si propagheranno bene ed augurandosi che il gesto che verrà posto in essere farà “capire” qualcosa. Significative anche le esclamazioni di soddisfazione dei sodali ogni qualvolta le fiamme da loro appiccate divampano presto e bene, finanche troppo, come in occasione dell’incendio del veicolo dell’assessore occorso a Grottaglie, dopo che i malviventi hanno invano cercato la stessa a Pulsano. In questo caso, un passante nota che l’attentatore, dileguatosi a bordo di una moto condotta da un complice, sembra essersi bruciato ed è costretto a togliersi il giubbotto, parzialmente arso dalle fiamme, circostanza che Ermes VENERE riferirà poi allo zio, rassegnando una dichiarazione autoaccusatoria del grave atto intimidatorio. Entusiastiche anche le frasi carpite durante i sopralluoghi ad uno degli esercizi commerciali incendiati sulla litoranea, in cui la presenza di rilevanti strutture di legno di un chiosco, rafforza il proposito delittuoso dei sodali che non di rado, consci del clima di paura ingenerato dall’incalzante sequenza di incendi ed attentati, in un caso si lasciano andare all’affermazione che quando la gente li vede, vede il fuoco. Un’autoesaltazione che denuncia il chiaro intendimento di porre sotto controllo estorsivo le lucrose attività commerciali della litoranea salentina, attraverso l’esecuzione di delitti di elevato allarme sociale, la cui propagazione ai pubblici amministratori ed alla ditta della raccolta di R.S.U. è indicativa di un progetto ancora più ambizioso. Il nome dell’operazione trae origine dalla particolare spregiudicatezza mostrata dagli indagati nel corso delle indagini, i quali, in più occasioni, pur ponendo in essere condotte prudenti ed attente a non farsi scoprire, hanno manifestato il convincimento di non poter essere mai individuati dalle Forze dell’Ordine grazie alla loro scaltrezza. All’esito di numerose perquisizioni opportunamente estese alle aree di interesse dell’indicato gruppo criminale, militari della Stazione CC di Pulsano impegnati nell’esecuzione delle odierne ordinanze, rinvenivano all’interno dell’ex campeggio di lido silvana, ubicato in marina di pulsano, tre cassette di plastica contenenti una pistola Smith & Wesson cal. 357 magnum a tamburo ed una pistola mitragliatrice cal. 7,65 Skorpion entrambe con matricola abrasa e relativo munizionamento ed un paio di guanti in lattice di colore nero, traendo in arresto in flagranza LEUCI Giovanni, classe 1962, residente a Pulsano, censurato, custode dell’indicato campeggio. Sono i corso indagini intese ad acclarare la riconducibilita’ delle indicate armi clandestine al sodalizio disarticolato dall’operazione odierna. I destinatari delle misure restrittive sono stati tutti condotti presso la Casa Circondariale di Taranto.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.