
Riceviamo e pubblichiamo da Aqp
In merito al Depuratore Consortile di Manduria, a servizio anche di Sava, Acquedotto Pugliese (AQP) ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti per garantire la massima trasparenza, rassicurare la cittadinanza e riportare i fatti alla loro corretta dimensione tecnica e gestionale
Il nuovo depuratore di Manduria e Sava è tra i migliori impianti a servizio della Puglia
Non sussiste alcuna criticità, tantomeno necessità d’interventi mirati e tempestivi, per un impianto che restituisce all’ambiente risorsa depurata, affinata e pronta per l’agricoltura
Il depuratore di Manduria, a servizio anche di Sava, è una nuova struttura consortile, moderna, tecnologicamente adeguata; progettata rispetto al clima che verrà ed a luoghi votati ad agricoltura e turismo; realizzata avendo riguardo oggi di quelle necessità: un’opera che dimostra quanto la Puglia sia all’avanguardia nella gestione idrica, grazie ad un impianto efficiente e perfettamente integrato nel territorio, che permette di restituire acqua di qualità all’ambiente ed è già pronto a fornire risorsa ad uso irriguo.
L’impianto è pienamente operativo e conforme alle normative
Tutti i controlli analitici condotti, sia internamente sia da enti esterni, confermano che l’impianto è perfettamente in linea con i parametri ambientali previsti. Viene garantito il trattamento ottimale dell’acqua e dell’aria, nel pieno rispetto delle autorizzazioni ambientali.
Trincee drenanti e odori: nessun rischio igienico-sanitario e nessuna anomalia registrata
L’acqua affinata immessa nelle trincee non è stagnante, ma costantemente assorbita dal suolo grazie al continuo ricambio idrico. Le trincee rappresentano un efficace sistema di riutilizzo ambientale, autorizzato e monitorato. Non vi è alcuna condizione di pericolo igienico-sanitario, nemmeno in estate, come emerso anche nei sopralluoghi di organismi territoriali, inclusi quelli sul depuratore dove non è stata riscontrato alcun odore, ed anzi la loro assenza. I sistemi di copertura e trattamento aria sono attivi e regolarmente funzionanti; non necessitano di alcuna ulteriore ‘barriera’. Non risultano criticità né all’interno né nei pressi dell’impianto e non sussistono problematiche sull'area costiera.
Riuso agricolo: pronti con soluzioni concrete
È già prevista la possibilità di trasporto su gomma delle acque affinate per usi agricoli, come da normativa vigente. È necessario che venga individuato un soggetto utilizzatore per avviare il relativo iter autorizzativo con la Regione Puglia. Aqp è già pronto a collaborare in questa direzione mentre procede alla realizzazione del sistema che convoglierà acqua affinata agli impianti irrigui del Consorzio di Bonifica dell’Arneo.
Massima disponibilità al dialogo e al miglioramento
Acquedotto Pugliese conferma l’impegno costante a tutela della salute pubblica, della trasparenza amministrativa e della sostenibilità ambientale, valorizzando ogni opportunità di innovazione e dialogo con il territorio: siamo sempre pronti a recepire segnalazioni costruttive e adottare misure migliorative. Operiamo con spirito di collaborazione e responsabilità, nella piena consapevolezza del ruolo strategico dell’impianto per il territorio.
Il depuratore – caratteristiche tecniche
- L’impianto è dotato di un processo depurativo a fanghi attivi, nel quale i liquami grezzi sono preventivamente assoggettati a trattamento preliminare di grigliatura e dissabbiatura, per essere avviati alla fase biologica aerobica, quest’ultima preceduta da una fase anaerobica e da una anossica, e quindi alla sedimentazione secondaria. Successivamente il refluo è sottoposto ad un trattamento di ultrafiltrazione che unitamente all’azione disinfettante dei raggi UV, prima del ritorno in natura, garantisce una efficiente riduzione della carica batterica e delle particelle sospette, rispettando sia i valori fissati dal D.Lgs.152/06 sia quelli stabiliti dal D.M. 185/03.
- Oltre a possedere un sistema di monitoraggio dei reflui in ingresso e in uscita, è stato realizzato con una serie di ridondanze impiantistiche in modo da garantire sempre il rispetto dei parametri tabellari di legge, ovvero riutilizzare i reflui nel massimo rispetto del pregiato contesto ambientale in cui opera, in particolare:
- Il depuratore non è dotato di bypass dalla sezione di testa alla sezione di coda, ovvero non è possibile, neanche inavvertitamente, dirottare il refluo grezzo sulla sezione di uscita;
- È caratterizzato da due linee indipendenti per i pretrattamenti, tre linee indipendenti per il comparto biologico e due linee indipendenti per la sezione di ultrafiltrazione a membrane. Non è ipotizzabile vista la configurazione d’impianto (linee indipendenti e modulari) che tutte le linee vadano in disservizio contemporaneo;
- Qualora fosse indisponibile l’ultrafiltrazione, il comparto biologico e la sedimentazione secondaria sono in grado, in ogni caso, di produrre acque conformi ai livelli qualitativi di cui alla Tab.4 del D.Lgs. 152/06;
- La linea fanghi del nuovo depuratore è stata dimensionata con la stessa logica della linea acque, in termini di ridondanza infrastrutturale ed elettromeccanica, per cui non si ipotizzano fermi impianto tali da pregiudicare la funzionalità di trattamento;
- Sia il nuovo depuratore sia il rilancio dal vecchio depuratore di Manduria sono dotati di gruppi elettrogeni di emergenza dimensionati per sostenere la sezione di pretrattamento, le linee biologiche, la sedimentazione secondaria ed il sollevamento finale.
A cura dell’ufficio comunicazione di Aqp Bari
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