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Appello Scazzi: Sabrina Misseri spera nella giustizia e negli avvocati
Appello Scazzi: Sabrina Misseri spera nella giustizia e negli avvocati | © n.c.MANDURIA - «Spero che questa volta sarò giudicata senza pregiudizi. Tu che dici, ce la faremo?». Dimagrita, in lacrime, Sabrina Misseri si è rivolta così ieri al suo avvocato, Nicola Marseglia, che è andato a trovarla in carcere. «Uno stato d’animo a pezzi», la descrive il legale tarantino che con il penalista romano Franco Coppi affronterà da oggi la Corte d’appello d’assise nel giudizio di secondo grado per il delitto di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010 e ritrovata in un pozzo 42 giorni dopo. Per la sua mote sono state condannate all’ergastolo la cugina Sabrina con la madre Cosima Serrano. Otto anni sono stati inflitti a Michele Misseri, padre e marito delle due donne ancora in carcere, che deve rispondere di soppressione di cadavere in concorso con il fratello Carmine Misseri difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo. Su loro quattro sarà concentrerà l’attenzione dei giudici dell’appello che dovranno confermare o meno le pene inflitte in primo. «Un verdetto assolutamente ingiusto» per l’avvocato di Sabrina che ieri ha voluto preparare la sua assistita. L’accusa sarà sostenuta dal sostituto procuratore generale Antonella Montanaro. L’attesa fa anche salire la tensione tra gli imputati. Ieri, ad esempio, una giornalista e un operatore di «Uno mattina» che cercavano di parlare ad Avetrana con Michele Misseri, sono stati allontanati da quest’ultimo con un imprevisto gavettone di acqua, secondo quanto riferito dalla stessa troupe. Sulla base della sentenza di primo grado, emessa dalla Corte di assise di Taranto il 20 aprile 2013, sono stati aperti inoltre dalla Procura di Taranto procedimenti per falsa testimonianza nei confronti di Ivano Russo, il giovane del quale si sarebbe invaghita Sarah scatenando, secondo l’accusa, la gelosia di Sabrina, e ancora Alessio Pisello, Anna Scredo, Giuseppe Olivieri, Anna Lucia Pichierri e Giuseppe Serrano. È aperto un altro procedimento nei confronti di Michele Misseri per il reato di autocalunnia, mentre è indagato per false informazioni al pm il fioraio Giovanni Buccolieri, che riferì di aver visto Sabrina e Cosima sequestrare in strada Sarah ma poi ritrattò.
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