
Donald Trump ostenta sicurezza e ottimismo, promette prosperità, snocciola dati e risultati dei primi 100 giorni di governo. Ma intanto l'economia Usa ha appena chiuso il suo peggior trimestre dal 2022, anche a causa dei significativi cambiamenti di politica economica del presidente, dazi compresi, che hanno innervosito non poco consumatori e imprese.
Il prodotto interno lordo statunitense è infatti diminuito dello 0,3% nel primo trimestre dell'anno, rispetto al 2,4% dell'ultimo trimestre del 2024. E a certificarlo sono i dati preliminari pubblicati ieri dal Dipartimento del Commercio. La contrazione, la prima dall'inizio del 2022, pone gli Stati Uniti sull'orlo di una recessione tecnica, caratterizzata da due trimestri di crescita negativa. Il calo dell'attività si verifica in concomitanza con un forte calo della fiducia dei consumatori, che ad aprile è scesa del 32%, raggiungendo il livello più basso dalla recessione del 1990. E le azioni statunitensi sono crollate dopo la pubblicazione del rapporto.
"L'amministrazione Trump si è lanciata in una caotica ondata di dazi negli ultimi mesi, aumentando le tensioni commerciali con la Cina e destabilizzando gli americani. La maggior parte degli economisti ritiene che il monumentale tentativo di Trump di rimodellare il commercio globale probabilmente farà salire l'inflazione negli Stati Uniti e innescherà perfino una recessione", l'analisi della Cnn.
Il presidente, tuttavia, continua la Cnn, "ha distolto l'attenzione dai dati deboli riflessi nella prima pagella economica del suo secondo mandato". E lo ha fatto puntando il dito contro il suo predecessore, Joe Biden.
"Il nostro Paese prospererà, ma dobbiamo liberarci dell'eccesso di Biden", ha scritto il tycoon in un post sui social media. "Ci vorrà un po' di tempo" ma, assicura il tycoon, "non ha nulla a che vedere con i dazi" ma solo con il fatto che Biden "ci ha lasciato con numeri negativi, ma quando inizierà il boom, sarà come nessun altro. Siate pazienti!", l'invito del presidente Usa, che ha poi ribadito la linea durante la riunione di Gabinetto: "Questo è Biden, qnon è Trump", ha detto.
Secondo il report, spiega la Cnn, il declino dell'economia Usa all'inizio dell'anno è stato trainato da un deficit commerciale più ampio – dovuto agli acquisti anticipati degli americani per eludere i dazi di Trump – e dai tagli alla spesa pubblica. Le importazioni sono così salite vertiginosamente dal -1,9% nel quarto trimestre al 41,3% nei primi tre mesi dell'anno. Nel frattempo, le esportazioni hanno registrato un tasso dell'1,8%.
"Quando le importazioni superano le esportazioni, questo si ripercuote negativamente sul Pil e questo è stato di gran lunga il maggiore freno alla crescita nel primo trimestre. La differenza tra importazioni ed esportazioni ha sottratto al Pil il valore più alto mai registrato a partire dal 1947", spiega ancora l'emittente Usa.
Intanto il principale consigliere commerciale di Trump, Peter Navarro, ha definito il rapporto sul Pil "la migliore stampa negativa che abbia mai visto in vita mia".
"I mercati devono guardare oltre la superficie", ha detto nel corso di un'intervista alla Cnbc, sottolineando il forte aumento degli investimenti interni nell'ultimo trimestre. Tuttavia, in gran parte è dovuto all'aumento delle scorte da parte delle aziende in vista dei dazi, ha affermato il Dipartimento del Commercio facendo chiarezza.
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