
Nella Conferenza dei servizi riunita il 31 ottobre scorso per decide il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) necessario all’ampliamento della discarica Mandurambiente, l’Arpa è stata l’unico organismo insieme al Comune di Manduria, ad esprimere parere non favorevole con una quindicina di prescrizioni che la società si è detta pronta a risolvere. Due soli i motivi di opposizione frapposti dalla Città messapica rappresentata nella conferenza dal sindaco Gregorio Pecoraro, dall’assessora all’Ambiente Katia Fusco e dai due tecnici dell’ente, Alessandro Pastore e Sergio Ludovico: l’acquisizione del parere in ordine alla conformità edilizia dell’impianto già esistente che il Comune non avrebbe mai rilasciato e il titolo autorizzativo per l’impianto di produzione di energia elettrica mediante il recupero del biogas nella fase di chiusura. Anche in questo caso Manduriambiente si è detta pronta ad appianare i problemi dicendosi pronta ad approfondire ulteriormente l'argomento ed eventualmente presentare nuovi contributi ad integrazione di quanto già presentato.
Tendenzialmente favorevoli, con delle prescrizioni e dubbi al progetto che la società è pronta a risolvere e chiarire, tutti gli altri soggetti qualificati ad esprimere parere. Con il silenzio, nel senso che non hanno presentato pareri o imposizioni, dell’Agenzia regionale per i rifiuti Puglia (Ager), della Sovrintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo e la Provincia di Taranto. Quest’ultimo ente nel 2010, presidente Gianni Florido, non autorizzò una precedente richiesta di sopralzo della stesa discarica (che fu poi concessa dalla Regione) motivando il diniego con la «vicinanza ad altre discariche che peraltro – si legge in quel vecchio parere -, presentano problemi gravissimi di gestione nella fase post-mortem». Ci si riferiva, per quest’ultima parte, all'altra discarica «Li Cicci», distante poche decine di metri, dismessa ma mai bonificata e causa di inquinamento della falda e del suolo. Per questi danni il Comune di Manduria ha ancora in corso un contenzioso civile per il recupero di circa tre milioni di euro spesi per tamponare le emergenze ambientali causate dalle mancate opere di bonifica che spettavano alla società che aveva gestito gli impianti. Il Consiglio comunale di Manduria, da parte sua, si è già espresso contro l’ipotesi dell’ampliamento approvando all’unanimità una delibera inviata al presidente Michele Emiliano e alla sezione Autorizzazioni ambientali della Regione Puglia.
La volumetria originaria della discarica era pari a 630.000 metri cubi con altezza media dei fronti di 7 metri e un’estensione pari a 109.000 metri quadrati. Saturata la volumetria, nel 2013, con provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale ottenuta con decreto dirigenziale regionale è stato autorizzato l’abbancamento di ulteriori volumetrie pari a 388.000 metri cubi. Esauriti anche questi, gli investitori emiliani non intendono perdere l’affare e insistono con una seconda richiesta di innalzamento delle campate che raggiungerebbero un’altezza di 14 metri e spazio ad altri 150.000 metri cubi di spazzatura per un totale di 1.168.000 metri cubi di rifiuto solido urbano.
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5 commenti
Damiano Dinoi
sab 11 novembre 20:40 rispondi a Damiano DinoiE per la salute dei cttadini? Chi risarcisce? Ma tanto si sa, importa sola il business.. il post mortem poi sarà tipicamente gestito con un semplice abbandono dellimpianto, che nei prossimi decenni avvenire faranno morire Manduria
Carlo De Marzo
dom 12 novembre 11:52 rispondi a Carlo De Marzo--- Damiano Dinoi ------------------------------- Sicuramente pochi hanno capito che quell'impianto non sarà abbandonato. ------Oggi vogliono ampliare ancora la discarica; domani useranno i terreni limitrofi per creare nuove discariche. ---- Se non li fermano adesso non li fermeranno mai più. ---------------Solo sollevando il popolo, ma veramente, non con le solite passeggiate potrebbe cambiare qualcosa. ----------Hanno tutti parole di vita, ma i gesti son di morte. -------Quella discarica era stata chiusa, e chi amministrava Manduria la fece riaprire, favorendo la Regione Puglia. --------Chiunque amministra questo paese non riuscirà a farla chiudede, se non mobiliterà la popolazione, anche rischiando l'incarico, se necessario. ------ Ma esiste qualcuno che non ha niente da perdere? ---Sono convinto che non esiste. - Questa notte alle ore 04,00, la puzza aleggiava, tremenda, su Manduria.
Pietro
sab 11 novembre 17:06 rispondi a PietroE sai che meraviglia! Non si permetterebbero mai di spezzare l'anello di congiunzione tra Comune e Regione! Senza limiti e vergogna! Che schifo!
Pitunculu
sab 11 novembre 14:00 rispondi a PitunculuGhhhhh
Gregorio
sab 11 novembre 13:28 rispondi a GregorioSindaco & Company !? Ricordatevi che siamo già nella MERDA ,espresso in varie modi, tipo: feci, escrementi, sterco, guano, letame, fango, porcheria, sporcizia, spazzatura, sudiciume, lordura !