
Due imprenditori savesi hanno vinto una importante causa in appello contro Credifarma che chiedeva loro oltre due milioni di euro in qualità di garanti di un grosso finanziamento che il debitore principale non aveva più onorato. I due savesi difesi che erano stati già condannati dal Tribunale di Roma, avevano fatto ricorso alla Corte d’Appello dello stesso tribunale romano che ha accolto le tesi difensive portate avanti dagli avvocati Alessandra Sileno e Giuseppe Cavallo.
I due legali hanno chiesto e ottenuto l’applicazione di una clausola della Banca d’Italia che riteneva confliggenti con la normativa antitrust alcune clausole del contratto di fidejussione. La stessa Autorità garante per la concorrenza aveva aperto un’istruttoria all’esito della quale la Banca d’Italia aveva accertato che, per mezzo di queste clausole, le banche realizzavano un’intesa anticoncorrenziale vietata.
I due avvocati savesi si erano inoltre rifatti ad una recente sentenza della Corte di Cassazione in sezioni unite che con un intervento rivoluzionario sanciva “il dovere del giudice dell’esecuzione, sin quando non sia intervenuta la vendita o l’aggiudicazione definitiva del bene, di verificare l’eventuale carattere abusivo delle clausole contenute nei contratti bancari”.
Facendo propri questi principi, la Corte di Appello di Roma, con sentenza depositata il 26 luglio ha riformato la sentenza del Tribunale di Roma revocando il decreto ingiuntivo sulle fideiussioni ed annullato un debito complessivo di 2.089.000 di euro. Credifarma, da parte sua, non aveva agito contro il debitore principale che aveva fatto un investimento nel settore farmaceutico puntando tutte le azioni sulle due fidejussioni.
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1 commento
Cosimo
lun 31 luglio 2023 06:18 rispondi a CosimoSono stati molto bravi gli avvocati Sileno e Cavallo, perché senza di loro col cavolo che vincevano la causa. Complimenti veri ai due avvocati questa si che è stata una grande battaglia vinta.