Domenica, 5 Maggio 2024

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«Un palloncino che galleggia – si legge nelle premesse dell’ordinanza sindacale – assume la stessa forma e sembianze di una medusa o di un calamaro e che questi ultimi rappresentano i cibi preferiti dalle tartarughe marine».

A Campomarino e Maruggio vietato far volare i palloncini (uccidono le tartarughe)

Palloncini vietati Palloncini vietati | © La Voce di Manduria

Dopo l’ordinanza che vietava l’approvvigionamento di più di cinque litri di acqua in una volta dalle fontane pubbliche (divieto poi rettificato con il raddoppio dell’emungimento), il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, torna alla ribalta delle cronache con una nuova prescrizione: il divieto di lanciare palloncini gonfiati con gas elio. Motivo? «Al fine di evitare che gli stessi, sollevati in aria, ricadano poi sulla superficie marina sotto forma di rifiuto e vengano ingeriti dagli animali marini causandone la morte». Se non il primo, sicuramente tra i primi a firmare un’ordinanza simile, il primo cittadino di Maruggio conferma così la sua spiccata anima animalista e ambientalista. È stata sua l’idea, un anno fa, di distribuire sul proprio territorio le isole ristoro per cani randagi con recipienti per l’acqua e i croccantini e le cucce B&B per amici a quattro zampe. Quest’ultima regola dei palloncini firmata Longo, è legata ad un’altra circostanza: il suo territorio costiero, da un po’ di anni, sta diventando l’incubatrice delle tartarughe della specie autoctona, Caretta Caretta e Tartaruga Verde. L’ultimo nido è stato scoperto cinque giorni fa sotto la sabbia di un trafficatissimo lido di Campomarino di Maruggio messo ora in sicurezza a guardato a vista dagli attivisti di Legambiente e del Wwf. In precedenza e in più occasioni la stessa cosa si era ripetuta sempre nello stesso litorale. Proprio alla salvaguardia delle testuggini marine è stata motivata quest’ultima ordinanza. Documentandosi e trovando studi scientifici sulla materia, il primo cittadino di Maruggio ha scoperto che i palloncini di gomma una volta esaurita la loro energia propulsiva, ricadono in mare. «Un palloncino che galleggia – si legge nelle premesse dell’ordinanza sindacale – assume la stessa forma e sembianze di una medusa o di un calamaro e che questi ultimi rappresentano i cibi preferiti dalle tartarughe marine». A seguito di numerose autopsie, spiega ancora l’atto del sindaco, «è emerso che vi è una lunga lista di organismi nel cui stomaco sono stati ritrovati i palloncini».

Sposi e festeggiati avvertiti, quindi: a Maruggio e Campomarino fine dei lanci di palloni colorati. La loro vendita è consentita solo se hanno un contrappeso che impedisca loro di volare anche accidentalmente. Un primo collaudo c’è stato l’altro ieri durante i festeggiamenti e la processione della Madonna dell’alto mare. I palloncini venduti erano tutti ancorati ad un peso che assicurava la permanenza a terra.

Nazareno Dinoi

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