Tra i 17 obiettivi dell'Agenda 2030 troviamo: "rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili". Ad oggi, noi ragazzi, ci permettiamo di dire che Manduria non è niente di tutto ciò. A Manduria manca l'inclusivitá, noi ragazzi non ci sentiamo sicuri e la sostenibilità è quasi inesistente. Manifestare, affinché la nostra città migliori questi tre punti, è importante. Il Pride, organizzato dal collettivo "La Dora" e dall'associazione Arcigay Strambopoli QueerTown di Taranto, è stato un primo passo verso l'inclusione. Sebbene i commenti dispregiativi e a sfavore ci siano stati, noi ragazzi, il 13 luglio, abbiamo dimostrato che Pride non è sinonimo di "carnevalata", Pride significa manifestare affinché la società capisca che anche la comunità LGBTQIA+ esiste e dev'essere trattata al pari di qualsiasi altro cittadino, con rispetto.
Noi ragazzi, grazie a questa manifestazione, ci siamo sentiti, per la prima volta, protagonisti e parte di un evento. Un evento a costo zero, nato e portato avanti da noi ragazzi, mirato a sensibilizzare e a raggiungere parte di uno degli obiettivi della fantomatica Agenda 2030. Grazie al Pride, noi ragazzi, abbiamo imparato un'importante lezione: "mai scoraggiarsi di fronte all'odio della gente, noi siamo capaci, insieme, di cambiare il futuro di una città apparentemente morta". Noi ragazzi siamo rimasti positivamente sorpresi dalla partecipazione di mamme e bambini, di nonne e nonni che hanno voluto sostenere i propri figlɜ, fratelli/sorelle e nipotɜ. Siamo rimasti positivamente sorpresi dai negozianti che, durante il corteo, si sono affacciati ai cigli delle porte dei loro locali, fotografando e applaudendo il nostro corteo. Non possiamo che essere grati, inoltre, a tutta la gente che ha presenziato alla nostra manifestazione e che ci è stata accanto in questo nostro momento di vincita. Ringraziamo quelle 5000 persone che, pur non potendo esserci fisicamente al nostro primo Pride, la nostra prima conquista, hanno partecipato in diretta streaming su La Voce di Manduria. Ci han fatto capire che la nostra voce è arrivata anche a chi, proprio per la mancanza di inclusivitá, è "scappata" dalla nostra città.
Ci tengo a precisare, però, che La Dora non è solo Pride. Ci occuperemo, nei prossimi mesi, di adolescenza, di condannare il Reveng Porn, l'adescamento di ragazze minorenni indifese e la violenza sulle donne, che, purtroppo, costituiscono parte della realtà della nostra città. Ci occuperemo di inquinamento ambientale (discarica e rifiuti), di abbattere quei tabù che, purtroppo, ancora oggi son motivo di forte discussione, etc. Noi ragazzi siamo convinti di poter rendere Manduria una città migliore, una città sicura, inclusiva e sostenibile e, col tempo, faremo grandi passi avanti, passi che renderanno fiere le future generazioni, cosa che, purtroppo, non possiamo dire delle precedenti.
La Dora
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