Matteo Salvini ha già vinto. Lo ha fatto a mani basse, nel migliore dei modi (senza che i suoi avversari se ne rendessero conto), in pochi minuti e su un palco di fronte ad una piazza Garibaldi gremita come poche altre volte. Ha vinto senza aspettare nessuno spoglio elettorale, lo ha fatto solo dimostrando i motivi per i quali tra tanti appellativi, quello di “Capitano” gli calza a pennello: un autentico maestro nel condurre avversari e supporters sul suo campo da gioco, dove si seguono esclusivamente con le sue regole e dove surclassa e batte i primi ma nello stesso preciso istante accarezza e ammalia i secondi. Nessun contenuto, nessuna idea politica, nessun programma, nessun dato verificabile scientificamente.
Mai, semplicemente perché non gli occorrono e non ne ha bisogno. E non ne ha bisogno semplicemente perché egli parla lo stesso linguaggio (se non proprio lo mutua e ne cavalca a suo vantaggio il potere simbolico e propagandistico) anche di tantissimi contestatori ed oppositori che affollavano la piazza manduriana e continuano ad inondare i social network di ogni forma di insulto, intolleranza, denigrazione, incitamento all’odio e alla violenza, auspici di morte, sessismo, razzismo e deumanizzazione dell’avversario. Salvini ha vinto perché, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, ha dimostrato come la forza di un certo tipo di “fare politica” risiede proprio nella vicinanza e nelle affinità con colori i quali credono, anche convintamente e strenuamente, di essere agli antipodi rispetto a lui. Come spiegare, altrimenti, i toni, gli atteggiamenti, le urla e i tumultuosi propositi di tanti anti-leghisti manduriani che, in definitiva ed a conti fatti, sposano in toto ed assumono gli stessi connotati comunicativi del leghista medio?
Basterebbe solo dare un veloce sguardo ai tanti post apparsi su Facebook scritti da manduriani che nella loro foga anti-salviniana e nel concitato proposito di “difendere” non si sa bene cosa da non si sa bene chi, finiscono, loro malgrado, per dipingere di verde Padania la propria pelle. Stimati professionisti, pacati padri di famiglia, ragazzine dal viso angelico, mamme apparentemente affettuosissime con foto con i propri bambini in bella vista, universitari modello, addirittura nonni ormai nell'età della saggezza: tutti accomunati dall’impeto di manifestare apertamente e pubblicamente il proprio dissenso e la propria lontananza dalla vuota retorica salviniana. Peccato che lo facciano, però, seguendo proprio gli stessi schemi comunicativi del leader leghista: “Che schifo di uomo” (Teodoro C.), “Buttatelo a mare con un tufo” (Pino D.), “Uomo miserrimo” (Nino F.), “Torna nella tua terra buffone!!” (Raimondo G.), “Mettetelo su un barcone e mandatelo in Libia” (Rita S.), “Chiudono le discoteche ma sto coglione sempre a giro” (Davide R.), “Ma quelli che stanno applaudendo, di cosa soffrono??” (Virginia P.), “Mi fanno più schifo chi sta sul palco con lui” (Paola S.), “Chiudete lo zoo...lo scimmione è scappato!!!” (Donatella R.), “Ladro bastardo razzista di merda in galera!!!” (Luigi P.), “Tutte quelle persone sul palco sanno fare solo foto e hanno fatto aumentare la puzza a Manduria nessuno si lamenta poveri idioti” (Mimino S.), “Immondizia immondizia immondizia immondizia su e quella chiavica di Bossi immondizia” (Luigi C.), “Uno schifo di persona. Non è politica questa. Questa è fogna.” (Luigi D.P.), “No ma questo sta proprio male con la testa!!! Liberate i cani del canile e sfamateli!!!” (Annalisa T.), “Quel pugno te lo faccio ingoiare!!!” (Michela P.), “Ma come si fa ad applaudire questo demente!” (Teresa S.), “Mueri cesso!!” (Iacopo P.), “È così merda che rende merda anche me.” (Stefano F.). Questi solo alcuni dei circa 500 commenti apparsi sulla pagina Facebook del direttore de “La Voce di Manduria” durante e dopo la diretta streaming del comizio salviniano. Presenti tutte le tipologie: dal razzista al volgare fine a se stesso, dall’offesa snob all’augurio di morte, dalle minacce fisiche al puro vaneggiamento senza senso.
Tutti con un unico comune denominatore: rispondere a Salvini entrando, inconsapevolmente, nel campo di Salvini. Dove, ovviamente, Salvini è come il banco al casinò: alla fine vince sempre. E forse Manduria è più “leghista” oggi di quanto non si pensasse ieri.
Gabrio Distratis
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
8 commenti
feanto
mar 8 settembre 2020 06:00 rispondi a feantoma quando mai ha capito qualcosa il popolino di Manduria mazzi e corni da secoli
Desimone iris
mar 8 settembre 2020 03:03 rispondi a Desimone irisNon ho parole non ha mai potuto vedere i meridionali salvini , e se l ho sta facendo e solo per i voti , e continuano ad ammuccare tutto quello che dice , vi sta bene se dopo le elezioni vince la destra così già siete nella merda ma continuerete a esserlo .....il merdione non cambiera mai con il popolo che continuera ad andare in giro con i paraocchi .....
Lorenzo
mar 8 settembre 2020 12:45 rispondi a LorenzoDirei una prerogativa tipicamente italiana e non Manduriana. L'italiano ha sempre avuto una calamita attrattiva con chi è momentaneamente più forte. Si parte dai Savoia quando hanno sconfitto i Borbone, a Mussolini al potere, per poi ritornare ai Savoia nel referendum Monarchia/Repubblica, alla Democrazia Cristiana, a Berlusconi ed oggi Salvini. Il tutto a prescindere dai danni che questi hanno fatto. Siamo così, affascinati dai personaggi un pochino caricature. Opinione
Daniela
mar 8 settembre 2020 10:14 rispondi a DanielaParole sante! 'Attacchiamo' le idee e non le persone!
Messapico
mar 8 settembre 2020 09:09 rispondi a MessapicoBravo, hai colto il vero DNA del Manduriano medio. Quello della invidia e della ipocrisia.
Marello Filotico
mer 9 settembre 2020 08:47 rispondi a Marello Filoticoa cui aggingerei l'avidità e la taccagneria
Paolo Dimaggio
mar 8 settembre 2020 08:50 rispondi a Paolo DimaggioComplimenti, un grande articolo!!!!
Nicola Maria de Marco
mar 8 settembre 2020 08:43 rispondi a Nicola Maria de MarcoConcordo pienamente:un'analisi perfetta! (P. S....non sono leghista e non ho propriamente simpatia per il capitano (...deche'?) e di quelli come lui che,tuttavia, sono tanti,ormai...