Essere un adolescente omosessuale negli anni ‘90, in un paese del sud, non è stata una cosa facile. Mi rivelai ai miei, e nei mesi successivi mia mamma non faceva altro che guardarmi. E piangere.
Da allora abbiamo fatto molta strada, insieme. Fino al giorno dei miei 30 anni, quando ho ricevuto da lei un biglietto d’auguri: “non sempre ho capito le tue scelte, ora so che la cosa più importante è che tu sia felice”.
Un biglietto che conservo con cura. E orgoglio.
“Orgoglio” è la parola che ho interpretato per il progetto fotografico “Queer è ora”, una mostra che indaga i vari significati del termine e li traduce in immagini: l’anteprima cade - non a caso - nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio e verrà inaugurata alle 20 nelle Manifatture Knos di Lecce.
Grazie alla fotografa Alessia Rollo per la sensibilità con cui ha immaginato, costruito e scattato questa immagine.
E grazie a mia madre Ada per la pazienza. E per tutto il resto.
Danilo Lupo
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