Nino avrebbe voluto affrontare da solo quel passo: niente da fare! Il nonno, ex generale dell’esercito, aveva mosso le sue pedine e meno male che lo fece! Nella graduatoria di ammissione alla Scuola Sottufficiali c’era il figlio di un generale di divisione, il figlio di un primario di un grosso ospedale, il nipote di un’onorevole: non raccomandati? Poco probabile! Anche se possibile. Da allievo Nino si accorse subito di quanti erano raccomandati e quanti no. I raccomandati uscivano tutte le sere, mentre i non raccomandati rimanevano in caserma a buttare il sangue sulle sinossi. La domenica i raccomandati chiedevano e ottenevano il permesso per uscire già la mattina. I non raccomandati non chiedevano qualcosa che non avrebbero ottenuto e nemmeno gli serviva. Mettevano la tuta ginnica e andavano a correre per migliorare le loro prestazioni. Quando si dovette scegliere l’arma i raccomandati furono accontentati tutti, ai non raccomandati restavano le briciole. A Nino cominciava a fare schifo questa situazione, ma andò avanti
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