Sabato, 20 Aprile 2024

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Pizzica, Primitivo e disabili, la versione della Proloco e la nostra risposta

Pizzica, Primitivo e disabili, la versione della Proloco e la nostra risposta Pizzica, Primitivo e disabili, la versione della Proloco e la nostra risposta | © n.c.

L’evento “Pizzica e Primitivo” nasce, come ogni altra manifestazione organizzata dalla Pro Loco, con l’intenzione di promuovere il nostro territorio, ricco di storia e di cultura e di offrire ai partecipanti una serata all’insegna della musica, della tradizione e dei prodotti locali. A tutti i partecipanti senza alcuna distinzione e/o qualsivoglia “classificazione”. Per tale ragione leggere la testimonianza di chi, quella sera, si è sentito escluso o non compreso nelle proprie difficoltà, ci rammarica ed al tempo stesso ci lascia basiti, soprattutto per la scelta del mezzo di diffusione, che ci ha negato la possibilità di un intervento immediato e di un accertamento e risoluzione del problema. Avremmo gradito che l’episodio fosse riferito, in prima persona a Noi, in quanto organizzatori, numerosi e presenti in loco durante la manifestazione, poiché è da sempre nostra premura prestare attenzione alle esigenze dei partecipanti ed offrire il miglior servizio possibile, nei limiti consentiti.
L’organizzazione di un evento di tale portata prevede il rispetto di fondamentali ed importanti norme di sicurezza che garantiscano l’incolumità della totalità dei partecipanti, senza distinzione alcuna. Per tale ragione che, in accordo con il Commissariato di Polizia si è deciso - anche se non tenuti - di far accedere finché possibile le persone che, pur non certificando alcun handicap, hanno portato delle loro "sedie" da casa (pur non ammesse e non ammissibili). Purtuttavia, nel momento in cui la presenza delle sedie è stata così numerosa, si è dovuto sospenderne l'ingresso nelle prime file davanti al palco e (sempre in accordo con le forze dell'ordine) si è consentito - anche questa cosa non dovuta - di allocare gli utenti "con sedie" intorno al marciapiedi del piazzale. Detto questo, va precisato che:
1- nessun utente con invalidità accertata si è lamentato con gli organizzatori di alcunché;
2- gli spettatori con disabilità hanno ricevuto ogni assistenza richiesta ed anzi, gli stessi Volontari della proloco hanno fatto "saltare" ogni fila (anche all'area food);
3- nessun utente "con sedie" si è lamentato di mancanza di visibilità del palco essendo allocato, per ragioni oggettive di stato dei luoghi, a ben oltre 3 metri di altezza. Quindi anche una persona seduta in mezzo a gente in piedi ha visto il palco e lo spettacolo senza problemi;
4- per quanto concerne la normativa richiamata nell’articolo pubblicato, si tratta di un evento GRATUITO, pertanto non assimilabili le norme sugli spazi destinati, relative agli spettacoli con ingresso a pagamento dove, comunque, l’accesso degli stessi richiede un preventivo accredito per facilitarne, in modo preferenziale, l’accesso.
Dalla nostra ci consola aver avuto, in queste ore, la solidarietà di tanti “non anonimi” disabili che hanno apostrofato come semplicemente denigratorio tale orrorifico messaggio che - senza dubbio alcuno - vuole essere solo diffamante di un'associazione come la Pro Loco fatta da tantissimi volontari che mettono a disposizione degli altri, in modo gratuito, il loro tempo per Amore del nostro territorio. Pertanto si vergognino quanti - ben pochi fortunatamente – dalla "penna facile" provino a dare libero sfogo alle proprie frustrazioni personali per il semplice gusto di denigrare, nel caso di specie, la Pro Loco di Manduria che mi onoro, invece, di rappresentare. Ma di tale e tanto "fango", chiunque e a qualunque titolo, ne risponderà nelle sedi competenti.
Pro Loco di Manduria, il presidente Domenico Sammarco


Sotto, la nostra risposta alla richiesta di rettifica pervenuta via Pec da parte dell'avvocato Domenico Sammarco, presidente Proloco

Caro presidente della Proloco, Domenico Sammarco, la vicinanza con il potere (politico) ti sta rovinando. Non riconosco più la tua pacatezza e cortesia anche di fronte alle critiche. Ora minacci addirittura querele e te la prendi con un disabile (a proposito, complimenti per aver sdoganato il termine alternativo di «utente con sedia»). Il tuo commento pubblicato sulla bacheca della tua associazione che ovviamente riceverà centinaia, migliaia di consensi, te lo potevi risparmiare. Con due righe te ne saresti uscito più elegantemente dicendo che nessuno degli organizzatori è stato messo di fronte al problema lamentato e che ti scusavi con lo spettatore «disabile» (disabile) a nome di tutta la Proloco invitandolo per un caffè. Invece no. Hai strafatto. Commettendo diversi errori.
Il primo, proprio grossolano, quello di voler giustificare un comportamento simile con il fatto che l’evento fosse gratuito. E’ qui l’errore più grosso: vuoi forse dire che quando non si paga i disabili non sono graditi? Eddai, su.
Altro errore. Te la prendi con l’anonimato. Non te lo dovrei dire visto che di leggi ne sai più di me, ma dovresti sapere che l’anonimato è un sacrosanto diritto democratico, guai se non ci fosse. Ma c’è di più. I disabili, proprio per questo, sono doppiamente tutelati dal punto di vista dell’identità. Lo sai, certo che lo sai, il problema è che non credi che esista un disabile che abbia scritto la garbata lettera ai colleghi di Rtm. Nella tua mente pensi (o speri) che sia un’invenzione per incastrarti. Non è così caro avvocato. L’«utente con sedia» esiste, si chiama Antonio ed è molto arrabbiato. Altro che «messaggio orrorifico» come dici tu.
Soprassediamo sul palco alto tre metri (neanche il Vasco ce l’ha così alto), comunque altezza inutile se sei seduto e davanti a te c’è una persona in piedi (provaci se non ci credi). Di rialzato, al limite, doveva essere l’area riservata agli “utenti con sedia”.
Lasciamo perdere anche le minacce di «risponderne nelle sedi competenti», le allusioni alle penne facili ed altro. Ti voglio ricordare, per ultimo, che tutto quello che tu dici di aver fatto per favorire gli «utenti con sedia» non è stato un regalo, ma un dovere civico che anche le regole sulla sicurezza devono necessariamente garantire. Sempre. Si creano percorsi alternativi, senza barriere, e soprattutto senza “favori” come tu dici che hanno fatto i tuoi (ma che bravi) facendoli passare avanti nella mangiatoia. Insomma caro avvocato Sammarco, gli «utenti con sedia» non si trattano come avete fatto voi, ma come la foto che tu hai pubblicato nel tuo post. Tu non li hai tenuti in spalla come in questa stupenda foto, ma li hai relegati distante, dietro il nastro bianco e rosso, vicino al marciapiede. In disparte.
P.S.: Prima di salutarti, voglio lanciare un messaggio a chi Adesso mi attaccherà, come al solito. Me ne aspetto tanti, fate pure, sfogatevi, ci sono abituato.
Con poca, oramai, stima

Nazareno Dinoi, direttore La Voce di Manduria

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