«Fiume Chidro, dove San Pietro apostolo salvò un tarantino dalla lebbra». Naturalmente a scriverlo non è stato un manduriano (altrimenti avrebbe detto che il lebbroso guarito da Pietro l’apostolo era un manduriano o un Messapico o, al limite, per non fare errori storia lo avrebbe indicato come «uno del posto»), ma un tarantino. Niente di importante, comunque. Merita invece attenzione il seguito dello scritto che appare sul sito «Madeintaranto.org», un portale diretto da Gianluca Lomastro, tarantino, specializzato nella promozione turistica e marketing del territorio jonico.
L’articolo in questione è un’eccellente recensione per il fiume Chidro, marina di Manduria. «Le sue acque sono freddissime alla foce e regalano un’esperienza tonificante grazie alle escursioni di temperatura tra quelle del mare e le proprie», si legge nell’articolo che prosegue con un condivisibile invito. «Consiglio di visitare questo posto magico prima dei mesi estivi più caotici come luglio o agosto». Ed è vero. È altrettanto vero (purtroppo) il parere che esprime il titolista nel sommario sotto la foto dove si legge:«Ideale per un bagno tonificante, il fiume Chidro è un’attrazione per molti visitatori nonostante lo scarso impegno delle amministrazioni locali nel valorizzarlo».
Ebbene, sul lebbroso tarantino probabilmente avrà sbagliato, ma su quest’ultimo giudizio, chi può dare torto al tarantino?
Nazareno Dinoi
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