Finalmente son passate le feste, finalmente tornerà la normalità e non vedremo più ragazzi delusi che mettono il muso perché i regali ricevuti, le caramelle, i panettoni, i pranzi, i vestiti non erano nulla di che, perché oramai quella è roba di tutti i giorni. E non avremo più ragazzi che si fingono felici per una calza bucata con poche caramelle e doni “utili” più che divertenti; che sorridono per non deludere chi ha avuto premura di fargli ricevere un piccolo dono. Non avremo più bambini che protestano contro il grassone e la vecchiaccia perché nella montagna di doni ricevuti, nonostante capricci e disobbedienze, non c’è tutto ciò che avevano chiesto e bimbi che, di nascosto, piangono, se pur grati per il giochino con cui si divertono tanto, e si domandano come mai babbo Natale e la befana gli hanno offerto così poco nonostante abbiano fatto i bravi.
Finalmente finiscono questi giorni in cui il consumismo più che in ogni altro periodo dell’anno soffoca il senso profondo del Natale, uccide le speranze donate dal bimbo nella culla e toglie agli auguri il gusto del bene, della gioia e della speranza.
Il Natale è meraviglioso e racchiude in sé il messaggio profondo del senso della vita cui il cuore d’ogni uomo aspira, ma gli interessi dei potenti sono come erode che ordina la strage degli innocenti facendo trucidare i sogni dei poveri.
Tiziana Brunetti
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