Giovedì, 28 Marzo 2024

Salento Puglia e mondo

L’efferato duplice omicidio è avvenuto in pochissimi minuti così come si evince anche dall’analisi eseguita sui dispositivi mobili di Eleonora e Daniele

Minuto per minuto il lucido piano per il duplice omicidio di Lecce

Dopo l Dopo l'omicidio | © Google

LECCE - "Sto sentendo delle grida allucinanti, proprio con una violenza inaudita". Sono le 20:45 del 21 settembre 2020 e questa è stata la prima telefonata fatta al 112 da un ragazzo albanese per segnalare quanto stava accadendo in via Montello 2 a Lecce dove sono stati ammazzati Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta. Ore 20:46: "Pronto carabinieri sto sentendo urlare in una casa di fronte, sto sentendo urlare una donna che chiede aiuto". Ore 20:51: "c’è una persona accasciata qui che urla ‘ci ha ammazzati, ci ha ammazzati’. C’è qualcuno che sta accoltellando qualcun altro sulla scala. Il portone non si apre dovete sfondarlo. Io non posso scendere c’è un pazzo sulle scale che sta accoltellando qualcuno".

Ore 20:52 la questura richiede l’intervento del 118: "In via Montello 2 c'è qualcuno sulle scale accoltellato. Un ragazzo che non si muove". Ore 20:54: "Un uomo armato è uscito, incappucciato dall’abitazione sta tentando la fuga. Ha un coltello e uno zaino marroncino. Ha una felpa nera, ha i guanti neri".

Solo dieci minuti scarsi per consumare un duplice omicidio. In tanti hanno sentito le urla disperate dei fidanzati di Lecce. Eleonora Manta e Daniele De Santis erano nel loro appartamento in via Montello 2 quando sono stati colti di sorpresa dal loro assassino, che conoscevano molto bene. Sì, perché Antonio De Marco, il 21 enne studente di infermieristica, arrestato per il delitto, aveva condiviso con loro la casa al secondo piano di quel condominio. L’omicida, reo confesso dopo l’arresto, conosceva benissimo le abitudini dell’arbitro e della sua fidanzata. Tante volte hanno scherzato e scambiato messaggi e telefonate. Erano amici. Ma la felicità altrui, a volte, potrebbe diventare "fastidiosa" tanto da sfociare in sete di vendetta.

I gravi indizi di colpevolezza a carico del 21enne di Casarano sono diversi. I carabinieri, infatti, durante i rilievi effettuati sulla scena del crimine hanno trovato già nel piazzale esterno del condominio: una fascetta serracavo di colore nero di 35 cm e 5 foglietti di carta manoscritti, ripiegati, di cui uno riportante tracce ematiche. Il sangue era anche sulla maniglia interna del portoncino d’ingresso, sul passamano della ringhiera del ballatoio fino al primo piano. Inoltre, è stata anche rinvenuta una ciocca di capelli e un’altra traccia ematica sul pavimento vicino alla rampa delle scale. Per terra, sul ballatoio posto a metà della seconda rampa di scale, è stato rinvenuto un altro laccio nero a pochi passi dal cadavere di Daniele De Santis.

"Il cadavere di Daniele De Santis era in posizione supina, poggiava con la nuca sull’ultimo gradino della scalinata ed era disteso lungo i gradini. Indossava pantaloncini corti e maglietta a maniche corte, completamente imbrattati di sangue, mentre ai piedi indossava solo la scarpa sinistra" si legge nell’ordinanza a firma del pm Maria Consolata Moschettini presso il Tribunale di Lecce.

L’efferato duplice omicidio è avvenuto in pochissimi minuti così come si evince anche dall’analisi eseguita sui dispositivi mobili di Eleonora e Daniele. La ragazza ha utilizzato l’ultima volta il suo smartphone alle 20:43 "quando cessava la sessione attiva sul social network Instagram. Tale dato può con certezza confermare che Eleonora Manta non abbia più utilizzato il suo dispositivo dopo le 20:43". Secondo gli inquirenti l’assassinio dei due giovani è avvenuto "in poco meno di dieci minuti".

Alle 20:55 - così come si legge nell’ordinanza - l’omicida si allontanava dal condominio di via Montello e veniva ripreso dalle telecamere presenti nelle strade vicine. Alle 21:09 lo stesso è stato ripreso "a volto scoperto e con zaino in spalla e si notavano evidenti macchie ematiche sui pantaloni indossati dal soggetto: una più grande all’altezza del ginocchio sinistro mentre una seconda più piccola nella parte laterale della gamba destra".

Inoltre, un’altra prova che ha incastrato il tirocinante di infermieristica è stato - secondo gli inquirenti - il contenuto di uno dei cinque foglietti manoscritti rinvenuti sulla scena del crimine, riportante testualmente: ‘Scendo dalla fermata attraverso in diagonale poco prima del bar in via V.Veneto c’è il condominio a dx a fine strada attento di fronte passare velocemente sul muro a sx’.".

Un altro dettaglio riportato nell’ordinanza e secondo gli inquirenti prova schiacciante contro De Marco, è stato il ritrovamento di una "mascherina facciale di colore nero rinvenuta sul luogo del duplice omicidio".

Antonio De Marco era pronto anche alla fuga dopo la concreta possibilità di essere stato individuato dagli inquirenti. L’azione criminosa è risultata - secondo gli investigatori - realizzata con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di compassione e pietà verso il prossimo.

Eleonora e Daniele hanno cercato fino al loro ultimo respiro di salvarsi, urlando e difendendosi da quella brutale ferocia del loro assassino, ma purtroppo non ce l’hanno fatta. Il loro sorriso e amore, però, non potranno essere cancellati da nessuno.

Maristella De Michele

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