
La Formula 1 avrebbe dovuto celebrare quest’anno il suo 70° anniversario con un calendario da record composto da ben 22 gare in giro per il mondo... ma i piani sono andati diversamente. Con la stagione automobilistica costretta ad una sospensione, si è dovuto cercare velocemente una soluzione alternativa. Questa si è trovata nel mondo virtuale con il lancio della cosiddetta “Virtual Grand Prix Series”. Non c’è stata infatti occasione migliore per evidenziare i vantaggi degli eSports e l'incredibile mondo che questi possono rappresentare, anche nella Formula 1.
Le origini degli sport virtuali
La storia degli sport virtuali inizia incredibilmente già negli anni '50, anche se sono stati chiaramente i progressi tecnologici alla fine degli anni '90 a rendere questo settore fruibile dalle masse. Il crescente miglioramento dell'hardware, della grafica e l'espansione di Internet hanno contribuito allo sviluppo degli eSports che, tuttavia, hanno già debuttato il 19 ottobre 1972, giorno in cui il Laboratory for Artificial Intelligence dell'Università di Stanford ha organizzato il primo torneo al mondo di sport virtuali: le “Intergalactic Spacewar Olympics”. 24 giocatori si sono incontrati quel giorno per competere in "Spacewar!” lottando per il primo premio: un abbonamento annuale alla rivista Rolling Stones.
Man mano che l'hardware negli anni ‘90 divenne sempre più conveniente e più potente, l’acquisto di un PC fu alla portata di molte famiglie e l’industria dei giochi crebbe esponenzialmente con gli eSports che cominciarono ad esercitare un fascino sempre più importante. Da una piccola nicchia, è emerso quindi un mercato miliardario che ora attira molti investitori.
Sempre stando nel mondo “virtuale”, troviamo anche una categoria che si differenzia dagli eSports, ma che sempre con lo sport ha a che fare. Stiamo parlando nello specifico di:
?Corse di cani
?Ippica
?Calcio
?Automobilismo
Il tutto, come già detto, totalmente virtuale. Queste simulazioni avvengono rapidamente, con una corsa di cavalli, ad esempio, che si svolge in pochi minuti ed è seguita, dopo una breve pausa, da un’altra corsa; 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno. In questo tipo di competizioni è possibile anche scommettere con quote e statistiche che si basano sugli stessi criteri degli sport tradizionali. Non sorprende quindi che molti degli operatori che offrono gli sport virtuali siano gli stessi bookmakers, come Eurobet, Snai o Sisal, il primo conosciuto per le sue campagne di marketing, il secondo per il bonus di benvenuto SNAI e Sisal, parte della storia delle scommesse in Italia.
Ma ritorniamo ora al Virtual Grand Prix Series...
Virtual Grand Prix Series: la nuova formula del marchio F1
Come in un qualsiasi gioco virtuale, il Virtual Grand Prix Series è una competizione che si tiene completamente sullo schermo, ma con una caratteristica fondamentale unica nel suo genere: sono i piloti di Formula 1 stessi ad unirsi ai videogiocatori utilizzando la versione PC di F1 2019, in una serie di gran premi virtuali che vanno a sostituire alcune gare cancellate o rimandate. Si tratta quindi di un evento unico nella storia con partecipanti di prestigio.
Fra i piloti celebri confermati troviamo:
?Charles Leclerc,
?Lando Norris,
?Alexander Albon,
?Carlos Sainz Jnr,
?George Russell,
?Nicholas Latifi.
Queste gare virtuali, iniziate con il Gran Premio del Bahrain virtuale tenutosi il 22 marzo 2020, sarebbero dovute durare fino a maggio, ma la situazione attuale ha costretto gli organizzatori a continuare almeno per un altro mese finché il campionato “tradizionale” non potrà riprendere regolarmente. L'estensione della serie di eventi è stata confermata da Gfinity, il fornitore di eSport leader nel mondo, che ha anche annunciato un nuovo contratto per continuare a ospitare gli eventi ufficiali di F1 Esports.
È importante sottolineare che la serie del Gran Premio virtuale si tiene puramente per divertimento. Non ci sono infatti punti F1 reali da guadagnare o da perdere, soprattutto perché alcuni piloti hanno più familiarità con il gioco rispetto ad altri e nessuno ha avuto modo di effettuare un vero e proprio allenamento per questo tipo di campionato. Per parificare il livello del gioco ancora di più, sono inoltre messe a disposizione auto con le stesse prestazioni, i possibili danni al veicolo sono ridotti ed i neofiti con meno esperienza di gioco possono addirittura usare il controllo della trazione e i freni antibloccaggio.
Il successo di questo campionato alternativo è stato sottolineato anche da John Clarke, il CEO di Gfinity: "La serie Virtual Grand Prix ha catturato l'immaginazione dei fan della corsa, come dimostrano i positivi numeri di visualizzazione delle gare, e siamo entusiasti del fatto che un nuovo pubblico globale più giovane stia vivendo il marchio F1 in un modo completamente diverso (...) Lo sport è passione, lo sport è divertimento e così deve rimanere. Lo sport è responsabilità sociale e non dovremmo mai dimenticarlo".
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