Giovedì, 28 Marzo 2024

Salento Puglia e mondo

Le dichiarazioni del lavoratore

Licenziato per lo screenshot sulla fiction, l'operaio si rifiuta di chiedere scusa a ArcelorMittal

Riccardo Cristello Riccardo Cristello | © La Voce di Manduria

Riccardo Cristello, l’operaio dell’acciaieri di Taranto licenziato per aver condiviso sui social uno screenshot che invitava a vedere la fiction '"Svegliati Amore Mio", tiene la schiena dritta e non chiede scusa ad ArceloMittal.

Ecco le dichiarazioni del lavoratore rese pubbliche dal sindacato Usb, unico sinora a mettere in campo forme di protesta contro la decisione della società franco indiana.

«Dopo aver inviato la lettera di impugnativa di licenziamento, l’avv. Mario Soggia è stato contattato da un avvocato di Milano il quale, per conto di Arcelor Mittal, ci ha invitato ad un incontro per il mattino successivo alle 9,00 presso la direzione dell’azienda alla presenza di Arturo Ferrucci, Direttore delle Risorse Umane. Ferrucci ha rifiutato in maniera netta l'ipotesi che io potessi farmi assistere oltre che dall’avvocato, anche da un rappresentante del sindacato USB.

Nell’incontro abbiamo ribadito che dal post non era presente alcun riferimento, anche implicito, alla gestione Mittal dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Per questo ho messo in evidenza che non sono nelle condizioni di dover chiedere scusa, in quanto non posso essere ritenuto responsabile di alcun comportamento scorretto e tanto meno denigratorio nei confronti della multinazionale.
Come da richiesta dell’azienda e secondo accordi presi in quella sede con l’avvocato Mario Soggia, abbiamo inviato circa due ore dopo, per iscritto, approfondite spiegazioni relative al momento storico al quale si riferisce la fiction "Svegliati Amore Mio" e il post che ha poi generato la forte e per noi ingiustificata reazione dell'azienda.
A questo punto abbiamo atteso quasi 24 ore per ricevere da ArcelorMittal un testo totalmente rivisto e che soprattutto riportava anche una frase di scuse che avrei dovuto sottoscrivere».

Questo invece il parere del coordinatore provinciale Usb di Taranto, Franco Rizzo.

«Insistere attribuendo al lavoratore responsabilità inesistenti ed obbligarlo a chiedere scusa in cambio del reintegro ci sembra svelare la chiara mancanza di volontà a conciliare. L'apertura sbandierata alla stampa e le dichiarazioni sull' intenzione di risolvere bonariamente la questione sono solo una montatura che sta creando grossi problemi di salute al lavoratore, il quale è stato costretto nelle ultime ore a ricorrere alle cure dei sanitari. Noi confermiamo la decisione di voler continuare a combattere per portare avanti i diritti di Cristello che rappresenta la condizione di moltissimi lavoratori. La vicenda si carica di maggiore significato proprio perchè sintetizza in realtà la battaglia di tanti. Per questo giovedí torneremo a Roma, questa volta coinvolgendo il ministro Giorgetti».

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COMMENTA

13 commenti

  • Mario Fortunato
    dom 18 aprile 2021 07:22 rispondi a Mario Fortunato

    La gente ha aperto gli occhi, la salute è una priorità, come lo è l'ambiente in cui viviamo. Le grandi aziende che non rispettano i propri dipendenti, la salute dei lavoratori e deturpano il territorio inquinando, non sono le benvenute nel nostro paese.

  • C.D
    sab 17 aprile 2021 11:22 rispondi a C.D

    Sammarco e quell'altro che non si sa il nome fate silenzio se non sapete come si lavora dentro ilva. Io ho lavorato 30 anni la dentro e mio fratello altri e tanti e adesso non ce più a causa della malattia che sicuramente la presa la dentro. Disgustoso è chi parla senza sapere

    • Mimmo sammarco
      sab 17 aprile 2021 01:50 rispondi a Mimmo sammarco

      Mi dispiace per suo fratello ma tutti abbiamo perso qualcuno e non per colpa dell ilva..se è sicuro di quello che dice può fare causa..un mio amico ha rinunciato all ilva ed è diventato un imprenditore, io me ne sono andato al nord pur avendo la possibilità di entrare in ilva..tutti vorremo un mondo ideale..ammiro coloro che non si piangono addosso e no chi prima si prende lo stipendio e poi si lamenta delle condizioni di lavoro..ci vuole orgoglio e dignità..

      • Mario Fortunato
        mar 20 aprile 2021 12:23 rispondi a Mario Fortunato

        Mi scusi Sammarco, un datore di lavoro non può avvelenare e far ammalare liberamente i propri dipendenti solo perché garantisce loro uno stipendio. Bisogna sempre garantire la sicurezza sul lavoro! Ricordiamoci del caso dell'Eternit di Casale Monferrato e della Thissen di Torino.

      • Giancarlo
        dom 18 aprile 2021 04:16 rispondi a Giancarlo

        Ecco... allora, secondo il tuo modo di ragionare da soldatino fascioleghista (i peggiori sono i sudisti emigrati al nord), cosa ca...o rompi? Te ne sei andato? Allora pensa ai fatti tuoi e di quella parte là dove stai, ormai seni un forestiero, anzi, straniero.

  • Egidio Pertoso
    sab 17 aprile 2021 11:13 rispondi a Egidio Pertoso

    Sono confuso. Dopo la nascita mi dissero che il fascismo con le sue censure ed illiberalita' era finito. Nello stato democratico ognuno poteva esprimere idee, opinioni, pensieri e quant'altro ancora. Mi devo ricredere. Cio' non viene tollerato. Quello che è strabiliante è che questo viene da stranieri che, complici i nostri governanti, son venuti a succhiare il sangue di chi si guadagna il pane col proprio sudore. ZITTO IL NEMICO TI ASCOLTA È tornato di moda per la gioia dei nostalgici.

  • Tommy Angelo
    sab 17 aprile 2021 10:16 rispondi a Tommy Angelo

    Io sono Tarantino ma vivo qui a Manduria da pochi anni desidero veder rinascere Taranto soprattutto non sentire “ ah di Taranto dove sta l’ilva “ ma sentir commenti diversi quello che è successo a sto individuo mi sta bene perché sei un privato e non puoi fare ciò che vuoi anche se non ci piace fin quando va tutto bene ok poi subito avvocati e quant’altro..ci sono tanti lavori se questo non gli garba altrimenti muto e scusati se ci tieni allo stipendio

  • Walter
    sab 17 aprile 2021 10:01 rispondi a Walter

    Buongiorno Grande Riccardo vai avanti a testa alta.. CHI DEVE CHIEDERE LE SCUSA E ARCELOR Mittal non solo a Te, ma a tutta Italia

  • tuonotreactor
    sab 17 aprile 2021 09:45 rispondi a tuonotreactor

    (segue) oppure si ritenga omertoso per non denunciare tali condotte criminose ! P.S. Vista la sua amicizia con la sign.ra Ferilli, le consigli di utilizzare il denaro che le voleva devolvere per fare un buon corso di recitazione !!

  • tuonotreactor
    sab 17 aprile 2021 09:42 rispondi a tuonotreactor

    La sua condotta e priva di un pur minimo di dignità e "senso di appartenenza". Tale atteggiamento è quello comune a gran parte dei suoi concittadini, che da generazioni, alcuni hanno vissuto alle spalle del posto fisso e altri si sono improvvisati imprenditori complici dei politici che hanno succhiato alle mammelle di Arsenale, Ilva etc. Se questi ultimi avessero saputo fare impresa, oggi Taranto potrebbe veramente fare a meno di Ilva ! Costoro sono quelli che hanno "svenduto l'ambiente" della loro città lucrando su affari loschi e truffe (vedi condizioni dei cantieri navali e inquinamento del mar piccolo). Faccia un attento esame di coscienza e se è convinto che la sua azienda operi in modo non corretto, si riconosca colpevole con essa in quanto esecutore materiale di azioni dolose;

  • Mimmo sammarco
    sab 17 aprile 2021 04:28 rispondi a Mimmo sammarco

    Ma vai a lavorare in campagna all aria pulita se non ti piace..sputare nel piatto dove mangi é disgustoso..nessuno ti obbliga e puoi fare cone tanti che hanno avuto gli attributi e hanbo trovato un nuovo impiego..l ilva per pagare é buona per la salute no..e poi arrampicarsi sugli specchi con l avvocato é vomitevole..

    • Giancarlo
      dom 18 aprile 2021 04:22 rispondi a Giancarlo

      Modo di ragionare da schiavi senza cervello. Con questo modo di ragionare andrebbero a farsi friggere le giuste conquiste di dignità e diritti dei lavoratori (di cui certamente anche la Pregiatissima Eccellenza Sua gode, andando a frignare da un avvocato del sindacato qualora licenziato senza giusta causa). Un'azienda non dovrebbe mai potersi arrogare il diritto di licenziare in base a commenti su una bacheca facebook, mai. In particolare se nessuna concreta offesa o illazione vi ha luogo.Qui c'è solo la protervia censoria di voler zittire una fiction con richiami pure troppo velati e sfumati alla realtà (tragica). Una persona che LAVORA e critica il datore di lavoro (cosa comunque non avvenuta qui), non sputa nel piatto generosamente concesso dal padrone, ma esercita un diritto civile.

    • Tiziano
      sab 17 aprile 2021 09:57 rispondi a Tiziano

      Alzarsi presto fa venire idee di merda.

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