Sul depuratore anche il movimento politico progressista di Tullio Mancino, Manduria Lab, critica gli amministratori comunali di Manduria e Sava colpevoli di avere accettato «lo stratagemma di procedere per stralci … che aveva il solo scopo di rinviare il momento della resa dei conti: l’inevitabile scarico di emergenza a mare».
Contro «l’ennesima soluzione-mostro» proposta dall’Acquedotto pugliese, il raggruppamento progressista di cui fanno parte anche i Verdi di Manduria, promettono «battaglia con le modalità che gli strumenti legislativi attualmente consentono» e alle diffide già fatte affiancheranno nei prossimi giorni «altre iniziative, il più possibile condivise, di cui non mancheremo di informare i cittadini».
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