Il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, non ha saputo rinunciare all’invito (e al buon senso) di fare ottenere il contributo di trecento euro all’Associazione Nazionale Bersaglieri di cui fa parte, per l’organizzazione della manifestazione "Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate" che si è tenuta domenica 8 novembre.
E’ stata infatti pubblicata ieri la determina dirigenziale che apre l’erogazione della somma a favore dell’Associazione di cui Pecoraro, oltre ad essere vicepresidente provinciale (pare dimessosi da poco), è anche proprietario della sede legale associativa ospitata nel suo studio professionale di dottore commercialista in via Orsini a Manduria.
La somma richiesta ed ottenuta di trecento euro, è servita agli ex bersaglieri per l’acquisto della corona d’alloro deposta davanti al monumento dei caduti a Manduria.
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4 commenti
Manduriano
mer 2 dicembre 2020 01:31 rispondi a MandurianoPensi a fare il sindaco e non queste cose. Pensi ad illuminare strade cittadine buie da anni, a chiudere crateri e buche nelle strade cittadine dove la gente paga regolarmente le tasse e non ha il servizio adeguato (vedi quartiere S. Gemma e altro....). Altro che bersagliere....... sono passati quei tempo Gregorio ora sei (purtroppo per noi) sindaco per la terza volta, DATTI NA MOSSA.
Marco
mer 2 dicembre 2020 07:34 rispondi a MarcoSe suonasse la tromba gli batterei le mani ????
Maria
mar 1 dicembre 2020 05:50 rispondi a MariaMa pensasse a cose più serie, in questo periodo. Farebbe più figura
Lorenzo
mar 1 dicembre 2020 01:49 rispondi a LorenzoRicordarsi ad Agosto 2021 che, concide con il 160esimo delle stragi nel sud Italia a Pontelandolfo, Casalduni e Auletta, donne stuprare, bambini e vecchi mutilati. Massacri in Onore all' Unità ad opera dei gloriosi Bersaglieri. Non dimentichiamo per favore, ad oggi la cosiddetta 'questione meridionale' meriterebbe anche il rispetto dei morti innocenti. I famosi morti per rappresaglia che, tanto ci indignano giustamente quelli della II guerra mondiale, ma che nulla hanno da non essere di uguale gravità gli eccidi e le morti gratuite del 1860/65.