Un calvario di 11 ore. Tanto è durata l’attesa in ambulanza di un uomo di Avetrana domenica scorsa. A raccontare l’incredibile vicenda al Nuovo Quotidiano di Taranto è il figlio del povero malcapitato, Mirko Giangrande. I particolari che l’avvocato riferisce hanno dell’incredibile. Il paziente, positivo già da diversi giorni, è stato prelevato dalla sua abitazione dopo aver effettuato una cura anti-Covid domiciliare. Giunto nel piazzale dell’ospedale Giannuzzi, dopo le prime ore, l’uomo - provato dall’attesa ed in evidente stato di agitazione - ha allertato il 112 ed il 113 addirittura dall’interno dell’ambulanza. Le comunicazioni con la famiglia avvenivano tramite whatsapp, visto l’affaticamento respiratorio e la difficoltà nell’effettuare chiamate vocali. Intorno alle 16.30, gli è stato effettuato un prelievo di sangue, ma il povero malcapitato – già da più di 4 ore all’interno dell’ambulanza – non dava segni di miglioramento e la febbre continuava ad aumentare. Il racconto del figlio del pover’uomo si fa sempre più inquietante: «Io vivo fuori, mi sono sentito impotente oltre che angosciato. In più – aggiunge l’avvocato – la cura intrapresa a casa si era interrotta durante le ore in ambulanza. Aveva solo l’ossigeno a sua disposizione e la febbre continuava a salire. Non sapevo cosa fare così, ormai stravolto, ho contattato il consigliere regionale Renato Perrini che si è adoperato a denunciare all’Asl di Taranto quanto stava accadendo» riferisce Giangrande. Stando a ciò che ha raccontato lo stesso avvocato durante l’intervista, sarebbero state ben cinque le ambulanze in coda per ore, così come riferitogli dal padre.
L’avvocato non ci sta e promette di andare a fondo sulla vicenda: «Mi preme evidenziare che questo è accaduto ad un uomo di 57 anni in grado di comunicare con l’esterno e di mantenere lucidità. Ma se fosse capitato ad un uomo anziano? Non si può correre il rischio di morire in attesa di essere ricoverati. Questi inconvenienti potevano essere comprensibili a marzo, ma non a novembre perché, come cittadini, ci saremmo aspettati una maggiore organizzazione» aggiunge Giangrande, che poi conclude: «Tenere bloccate le ambulanze per così tante ore è inconcepibile. E se dovessero servire per un’emergenza? Non ho parole».
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4 commenti
Ramses
mer 25 novembre 2020 02:19 rispondi a RamsesMa come????Fino a poco fa medici e infermieri erano eroi e adesso gli diamo addosso??? Indubbiamente dispiace ciò che sta accadendo fuori dagli ospedali cosiddetti "covid", ma la colpa sarebbe degli operatori sanitari che fanno attendere le ambulanze fuori, o di chi ha portato a tutto questo non preoccupandosene quest'estate????Non sono né un medico, né un infermiere, ma immagino che l'accesso in pronto soccorso sia contingentato e che dopo ogni accesso debba essere tutto sanificato. Quindi magari il tempo trascorre per questo e non perché gli operatori si girano i pollici!!! Meditate meglio nelle urne, la prossima volta!!!
AM
mar 24 novembre 2020 04:11 rispondi a AMLa sanità, già strutturalmente deficitaria, è in forte affanno! ieri mia nonna, anziana di 85 anni (non per covid), è stata trasferita dal S.Annunziata a Castellaneta senza dare un minimo aggiornamento alla famiglia. I familiari hanno lasciato un’anziana in un ospedale che al mattino dopo è sparita e nessuno sapeva comunicare dove fosse.
Griselda Falotico
mar 24 novembre 2020 01:46 rispondi a Griselda FaloticoBisogna ribellarsi auguro il meglio al malcapitato e sono certa che i figli faranno di tutto ,ma ,a ognuno di noi il diritto a essere curato e il dovere assoluto a denunciare. È ora di parlare.
Margheriti Lucia Anna
mar 24 novembre 2020 01:31 rispondi a Margheriti Lucia AnnaChe barbarita', l Italia nn esiste più xke chi la governa sono solo incapaci