L’ordine degli architetti della provincia di Taranto ha scritto una lettera al sindaco Gregorio Pecoraro per rendere disponile i propri tecnici ad un incontro per discutere ed eventualmente proporre idee sul nuovo piano regolatore in fase di approvazione da parte dell’organo consiliare.
La lettera degli architetti ricorda inoltre la loro battaglia «contro la progettazione gratuita o pagata a prezzi irrisori e contro la concorrenza sleale». Anche se non viene citato, l’appunto nasce dalla recente disponibilità dell’artista manduriano Ferdinando Arnò che si è detto disponibile a farsi carico delle spese per la progettazione di un piano del verde pubblico per la piazza Giovanni XXIII.
«Il migliore strumento per garantire una progettazione di qualità – scrivono gli architetti ionici - potrebbe senza dubbio essere quello da noi studiato e promosso che permette la massima partecipazione e di conseguenza la massima possibilità di scelta da parte dell'Amministrazione Comunale: questo strumento, già utilizzabile, è il Concorso di Progettazione a due gradi. Resta chiaro – prosegue la lettera - che non si può nemmeno minimamente pensare che i progetti e i progettisti lavorino gratuitamente o liquidati con 'gettoni' o 'premi'. Questa condotta sarebbe assolutamente squalificante per l'intera categoria. D'altra parte, eventuali iniziative che partano autonomamente da un singolo cittadino finanziatore o da un singolo progettista autoproposto o addirittura 'sponsorizzato' – conclude - sono fuori da ogni logica concorrenziale ed il mancato rispetto della normativa specifica (lavori pubblici) sarebbe in tal caso, da noi, fermamente combattuto con tutti gli strumenti legali ed in ogni sede competente».
La lettera è firmata dal segretario dell’Ordine, Domenico Palmisano e dal presidente degli architetti ionici, Massimo Prontera. Chiara la sponda alla polemica ricevuta dall’architetto manduriano, Andrea Casto autore di analoghe critiche espresse pubblicamente sui social.
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7 commenti
Massimo De Santis
gio 29 ottobre 2020 10:15 rispondi a Massimo De SantisPiazza Giovanni XXIII costituisce uno degli esempi più eclatanti del "CORTO CIRCUITO COMUNICATIVO " spesso sussistente, se non imperante, fra organi politico-governativi, tecnici professionisti e comunità di cittadini. La storia più o meno recente sancisce l'evidente, manifesto fallimento di tutte le parti in causa, nessuna esclusa. Pertanto, onde evitare ulteriori imperdonabili , clamorosi fallimenti, sarebbe "cosa buona e giusta", accantonare autoreferenzialità, megalomania, delirio di onnipotenza, indolente passività, conclamata inciviltà e "CONCERTARE" in quella che potrebbe definirsi la Capitale Salentina dell'INDIVIDUALISMO. Massimo De Santis
Senza cuore
gio 29 ottobre 2020 07:00 rispondi a Senza cuoreLa domanda del cretino: " gli ordini professionali sono un soggetto pubblico con diritto di essere interlocutori della pubblica amministrazione?" Vi immaginate che tutti gli "ordini" pretendessero questo cosa accadrebbe? Avvocati, ingegneri, architetti, geometri, medici, ragionieri maghi e fattucchiere, massaggiatori, commercialisti,consulenti del lavoro ecc. Sono 26 in Italia e altri chiedono di essere istituiti invece di scioglierli.Già è troppo che esistano gli ordini professionali di borbonica memoria.
francesco di lauro
gio 29 ottobre 2020 02:21 rispondi a francesco di lauro... sarchiapone o 'taccaluciucciudoncaolilupatrunubastacapaia'... Nulla di personale contro qualcuno, ma è evidente che il maestro Arno', prima ancora di sollevare un vespaio, sta scompigluando nugoli di moscerini.. . Io sto con il maestro Arno", perché io amo il bene comune associato al bello, al generoso, al gratuito. Tutto il resto non è noia.e' molto peggio, il peggio che conosciamo bene.
Manduriano
gio 29 ottobre 2020 12:38 rispondi a MandurianoQuesti professionisti adesso si sono svegliati? Adesso dopo l’intervento di Arnó? Ci voleva questo per svegliarsi e uscire a galla? Perché in questi anni non hanno presentato un progetto per la piazza in questione? Alla larga. Avanti con il contributo proposto da Arnó.
Domenico
gio 29 ottobre 2020 10:32 rispondi a DomenicoIl tempo in cui i signori e padroni chiamavno i migliori architetti del Mondo per disegnare le loro città è passato; ma certo non ci siamo trasferiti nell' epoca in cui architetti e ingegneri possano pretendere di gestire le scelte che competono alla politica, minacciando azioni legali. A ognuno il suo ruolo: Manduria ha scelto da chi essere amministrata per i prossimi cinque anni e i professionisti locali, se vogliono far valere le loro capacità, si conquistino sul campo la stima e l'appeal capaci di attirare i "clienti", come fanno tutti i liberi professionisti in Italia, senza pretendere nomine e dettare condizioni per decreto. Siamo appena usciti da una gestione commissariale...
Francesco DI Lauro.
gio 29 ottobre 2020 02:09 rispondi a Francesco DI Lauro.È per me sempre più difficile perdere tempo a rintuzzare la marea di provincialismo e 'vaglio' scinno ti Lu marciapiedi ca ie mia"profusa anche in questa occasione addirittura da un organo.di icategoria che anziché volare non dico alto, ma almeno ad altezza d'uomo, preferisce strisciare nella autoreferenzialita' indotta da uno dei propri appartenenti. Davvero patetico il richiamo al rispetto delle leggi da parte di una categoria cui dobbiamo molto dello squallore e del copiaincolla architettonico che ci circonda ed asfissia dal dopoguerra. Anziché avere l'umolta dei grandi e darsi il tempo almeno di vederlo questo progetto,emagari bocciarlo come può accadere, me compreso, si sceglie l'arroganza dei piccoli., a preclusione 'sparimampietto' di chi si nutre di fioriere in cemento stile
Fernando Maria Maurizio Potenza
gio 29 ottobre 2020 09:37 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaC'è voluto l'intervento del maestro Ferdinando Arno', per svegliare un apparato di tecnici professionisti che dovrebbero studiare e progettare un piano per abbellire il nostro verde pubblico. Speriamo che non siano come le tante brutture fatte fino ad oggi, a scapito di soldi pubblici dei cittadini. A mio parere, al fine di migliorare l'estetica della nostra Città, non servono giostrine e alberi di carrube piantati a casaccio ma degli spazi attrezzati di svago e servizi. E perché no, anche uno spazio dove ascoltare buona musica, magari suonata dal grande Maestro Arno'.