L’associazione manduriana «Azzurro Ionio», ha inviato una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, nella quale li si invita ad opporsi al Ministero dell’Ambiente per il suo diniego di deroga allo scarico al suolo del depuratore consortile Manduria-Sava. Gli ambientalisti ricordano alle due figure istituzionali che il termine per opporsi scadrà il prossimo 30 ottobre. Tempi strettissimi per tentare una moratoria che consentirebbe di percorrere l’unica strada alternativa allo scarico in mare.
Nella missiva si ricorda al presidente Emiliano di essere stato lui il primo, in campagna elettorale, ad annunciare la volontà di opporsi al diniego ministeriale. L’ambientalista Luisa Guida che firma la lettera, si rivolge al governatore ricordandogli ancora i suoi numerosi impegni ad evitare la condotta sottomarina. «Impegno – ricorda Guida - preso anche sui media nazionali con la promessa ribadita più volte alla rimpianta Nadia Toffa nel corso di uno servizio sull’argomento durante la trasmissione ‘Le Iene’». In quella occasione, si fa notare, Emiliano pronunciò la famosa frase: «siamo andati sulla luna, possiamo evitare lo scarico a mare del depuratore».
Puntando su quegli impegni (dal «sapore elettoralistico», vengono definiti), gli ambientalisti invitano il presidente Emiliano a dare seguito alle promesse e ad inoltrare opposizione verso il provvedimento ministeriale che boccia la richiesta della dispersione al suolo dei reflui depurati in eccesso. «In questo – aggiungono gli attivisti dell’associazione -, auspicabilmente affiancato da analogo ricorso nelle facoltà del neo eletto sindaco di Manduria Pecoraro». Sull’argomento il primo cittadino della città Messapica non si è ancora espresso se non con un lapidario commento riportato a margine di un resoconto delle sue prime attività amministrative all’indomani dell’insediamento: «di scarico a mare non se ne parla nemmeno».
«Ogni buona intenzione sarà vanificata se non ci si oppone a quel diniego ministeriale», ricorda il referente del Wwf Italia e storico ambientalista manduriano, Francesco Di Lauro che ricorda la scadenza del 30 ottobre. «Il sindaco Pecoraro – insiste Di Lauro - affidi quanto prima l’incarico per l’opposizione prendendo in considerazione la possibilità di farlo solo a nome del comune di Manduria qualora il presidente Emiliano dovesse venire meno all’impegno preso».
Se tutto resterà tale, dal 30 ottobre in poi ogni giorno sarà buono perché il progetto ottenga i permessi ambientali che mancano per lo scarico emergenziale nel bacino di Torre Colimena collegato con un canale all’omonimo mare. La conferenza di servizi che dovrà rilasciare le autorizzazioni era stata fissata il 13 ottobre scorso, spostata poi a data da destinarsi. Nel frattempo il depuratore sta prendendo forma in località Specchiarica, marina di Manduria, a 1700 metri dal mare, incastonato sotto il promontorio «Urmo Belsito», zona residenziale del comune di Avetrana affollatissima d’estate con insediamenti turistici di pregio.
Nazareno Dinoi
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