Un buco di 187mila euro nelle casse del «Gal Terre del Primitivo» di Manduria non fa dormire sonni tranquilli ai vertici della società consortile a responsabilità limitata (di cui fa parte anche il comune di Manduria), che si occupa della promozione e dello sviluppo rurale e del turismo del territorio Messapico. Nell’ultimo bilancio approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci, la situazione contabile era più che preoccupante. Spese non rendicontate e quindi non esigibili dalla Regione Puglia, crediti vantati da parte di imprese e privati mai riscossi (e mai rivendicati), spese per istruttorie legali ed altro, hanno creato un buco che dovrà essere ripianato entro la fine dell’anno in corso pena gravissimi ripercussioni che potrebbero compromettere l’attività futura dell’organismo.
Tra i crediti vantati ma non presenti in cassa, pari a 38.175 euro, che nel bilancio vengono etichettati come «crediti diversi», ci sono quelli rivenienti da contenzioni avviati da ex dipendenti, consulenti e collaboratori esterni che hanno perso le cause senza pagare il dovuto al Gal. Alcuni creditori, secondo quanto riferiscono i consulenti legali a cui il Gal si è rivolto, risulterebbero inesigibili, altri non sarebbero mai stati sollecitati a pagare.
La soluzione trovata dal Cda per evitare il default, è stata quella di chiedere a tutti i soci, pubblici e privati, di versare una somma di rientro del valore rapportato alle proprie quote possedute nel consorzio. Così a 59 soci, tra piccole e grandi imprese, comuni, associazioni e banche, è stato chiesto di tamponare la falla versando una quota che va dai 268 euro delle Proloco e piccole imprese, ai 16.725 che dovranno versare ognuno le associazioni di categoria più rappresentative come Coldiretti Taranto, Cia Taranto, Confcommercio, Confagricoltura Taranto. Ai comuni di Avetrana, Erchie, Lizzano, Maruggio, Oria, Torre Santa Susanna, Torricella, Sava, Fragagnano, e San Marzano toccherà versare 4mila euro a testa. Il Comune di Manduria che è presente nel consorzio sia come ente locale che come Riserva naturale del litorale tarantino, dovrà partecipare con circa ventimila euro.
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