
Il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soru, ha sanzionato l’amministrazione straordinaria del Comune di Manduria per aver reso pubbliche le generalità di una dipendente comunale con la quale era in corso un contenzioso di tipo privatistico e personale (rivendicazione di diritti contrattuali sulle proprie funzioni lavorative). Con una procedura insolita per un ente, l’amministrazione straordinaria diede notizia del contenzioso aperto dalla dipendente attraverso un comunicato stampa in cui si indicava nome, cognome e qualifica della lavoratrice.
L’interessata non si tenne lo sgarbo così a luglio del 2018 presentò un reclamo al Garante lamentando la comunicazione di propri dati personali attraverso l’invio di «una nota stampa», da parte della Commissione Straordinaria del Comune, a «due testate giornalistiche locali e a due di rilievo regionale», nella quale la reclamante veniva menzionata «con riferimento all'attivazione di una procedura stragiudiziale». A seguito di una istruttoria durata due anni, l’ufficio del Garante ha rilevato «l’illiceità del trattamento effettuato dal Comune» ed ha emesso l’ordinanza di ingiunzione notificata all’ente Messapico. In cui «si ordina al Comune di Manduria in persona del legale rappresentante pro-tempore, di pagare la somma di euro duemila a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria per le violazioni indicate».
L’ente Messapico che ha già recepito la sanzione, ha deciso di pagare entro i termini che gli consentono di ridurre della metà la somma da versare all’organismo di garanzia della privacy. Per questo è stata già impegnata la somma di mille euro.
N.Din.
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2 commenti
Realtà
gio 23 luglio 2020 11:15 rispondi a RealtàSegnalazione alla Procura della Corte dei conti!!!!! Chissa chi dei candidati sindaci avra coraggio e farà sua questa giusta iniziativa in modo da non scaricare sul nostro comune gli errori della commissione straordinaria
Domenico
gio 23 luglio 2020 06:47 rispondi a DomenicoMa... Pagano la sanzione con i soldi dei cittadini? E m...chia! Curnuti e mazziati! Se la danneggiata dovesse chiedere un risarcimento, sia pure simbolico, sempre dallo stesso borsellino? Irresponsabili ad amministrare. Così non va.