
Sul suo frontespizio c’è ancora la scritta scolorita: "Pescheria da Caterina». Si tratta del chioschetto in muratura situato su un angolo di Piazza della Repubblica, conosciuta dai manduriani come "Piazza delle belle donne». Il comune di Manduria ha deciso di recuperare il rudere e affidarlo in gestione a chi sarà interessato a ridare vita a quella stessa attività ittica, un tempo simbolo di quella storica piazza che sino alla prima metà degli anni Settanta è stata anima pulsante e viva dell’intero quartiere con una serie di attività commerciali e artigianali.
La storica pescheria da Caterina, dal nome della titolare originaria di Avetrana e moglie del compianto Alfonso Caniglia, l’ex calciatore del Manduria degli anni d’oro recentemente scomparso, potrebbe così rinascere dalle ceneri del chioschetto abbandonato e in disuso di proprietà del comune di Manduria che ha deciso così di ridargli vita.
I commissari straordinari hanno dato mandato al responsabile dell’Urbanistica e patrimonio, geometra Salvatore Montesardo che predisporrà l’avviso pubblico per la ricerca di manifestazioni d’interesse e la successa concessione. Sarebbe cosa giusta e bella se ad occuparsene, proprio in memoria di «Alfonsino», fosse proprio la famiglia Caniglia che a Manduria gestisce già una pescheria.
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5 commenti
Mimmo sammarco
gio 9 luglio 2020 01:59 rispondi a Mimmo sammarcoNegli anni 70 e 80 tutte le attivita erano fiorenti ma oggi a causa di una serie di fattori nessuno riesce ad andare aventi specie una locazione così piccola..se lo hanno lasciato un motivo ci sarà..
Co Lioni
mer 8 luglio 2020 02:48 rispondi a Co LioniSarebbe più intelligente chiedere se qualcuno è interessato ad usarlo prima di ristrutturarlo inutilmente spendendo denaro pubblico! ...ma lu giudiziu è sempri picca!
betty
mer 8 luglio 2020 01:12 rispondi a bettyma no dai un'altra pescheria, ma per favore, un chiosco bar con delle giostrine per bimbi no? a proposito e tutti gli altri chioschi? non è il caso di mettere al bando tutti quelli non attivi?
savino
mer 8 luglio 2020 11:22 rispondi a savinoE zona morta per qualsiasi attivita.
Domenico
mer 8 luglio 2020 08:33 rispondi a DomenicoSecondo me è troppo piccolo per far svolgere una qualunque attività nel rispetto delle norme igienicosanitarie vigenti, salvo adattamento delle stesse alla situazione. Il buon gusto suggerirebbe l'eliminazione della costruzione che non presenta nessuna caratteristica stilistica, artistica e "sufficientemente storica" quanto l'attività apprezzabile. C'è chi continua ad amare gli "joschi" e li disseminerebbe anche "a n' paraisu"...