«Ora succede che queste acque devono smaltirle e per Legge; le acque pulite che stanno nelle vasche e le acque sporche possono tracimare, per questo hanno scelto il bacino di Torre Colimena». L’avvocato ambientalista manduriano, Francesco Di Lauro dell’associazione Azzurro Ionio, accetta di intervenire sull’argomento depuratore e sull’integrazione progettuale presentata negli ultimi giorni per la validazione ambientale.
A che punto sono con i loro lavori?
«Sono al secondo stralcio, chiedono pareri a pezzetti per non presentare un progetto intero che non hanno. Stanno ripresentando lo scarico a Torre Colimena perché gli impianti consortili devono per legge scaricare in un corpo idrico superficiale. Il bacino di Colimena è scelta obbligata fin quando il depuratore rimane lì».
Mi sembra di capire che appare come una “furbata”, concorda?
«Proprio così. Scarico complementare e non emergenziale. E per questo chiedono la deroga al piano paesaggistico della Regione. Una deroga alla Legge che qualcuno gliela dovrà accordare. È una furbata, certo».
Riusciranno ad ottenerle secondo lei ?
«Hanno atteso che si facessero le elezioni, ma ora che sono slittate, la stanno cercando di ottenere subito».
Cosa si può fare?
«La battaglia principale rimane quella di spostare il depuratore o renderla almeno l’ennesima cattedrale nel deserto. Se riusciamo a bloccare questo ennesimo tentativo di avere lo scarico emergenziale, dovrebbero cambiare il progetto e spostarlo oppure, dopo questo ennesimo tentativo di trovare uno scarico emergenziale, se verrà nuovamente bocciato, ci diranno che non esiste altra via che il mare, così come avevano iniziato e dire».
Chi se ne sta occupando di contrastarli?
«Io con Azzurro Ionio, i Verdi di Manduria e Cosimo Breccia, Antonio Saracino di Avetrana. Tramite Claudio Linzola avvocato amministrativista di Milano, è stato presentato il ricorso alla Corte dei Conti. Linzola è una persona molto qualificata che ha preso la questione a cuore. Non abbiamo tutti i soldi sempre per pagarlo ma al momento non ne sta chiedendo».
E i comuni?
«I Comuni non ci sono mai stati. Manduria sempre a fianco di Aqp, Avetrana tante belle parole e riunioni ma zero fatti concreti».
E al Tar?
«Al Tar si andrà quando ci sarà un progetto esecutivo degli scarichi, allora sì che si potranno aggredire. Prima no. Per poterlo fare serve la valutazione dell’impatto ambientale. Fino ad oggi sono state bocciate».
E la Comunità europea? Non pensa che potrebbe dire o fare qualcosa?
«Si, la stiamo prendendo in considerazione, ma ora ci preme il Tar e la denuncia penale. Più passa il tempo e più ci sono elementi. Hanno commesso un reato di falso ideologico, dicendo in un atto pubblico una cosa non vera. Ma occorre trovare un magistrato che abbia voglia di fare giustizia».
Cosa rimane da fare? I cittadini come possono aiutare?
«Occorre essere presenti al prossimo consiglio comunale di Manduria, conquistarlo e avere una lista di contrasto che appoggi queste tematiche ambientali e regionali. Trovare persone autorevoli e credibili e fare una lista di contrasto per parlare di questi temi. Fare un giro di consultazioni tra i sindaci delle zone limitrofe che lottano sul serio, per fare fronte comune. Io stesso sto pensando di dedicarmi per una battaglia politica, avevo sempre detto di no, ma i tempi sono maturi ormai».
Monica Rossi
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1 commento
sergio di sipio
dom 5 aprile 2020 08:50 rispondi a sergio di sipioBasterebbe che tutta la Marina di Manduria venisse dotata di acqua potabile e fogna per non avere più timori dello scarico a Torre Colimena. A seguire il rifacimento di una emozionata zona turistica con norme chiare nell'aspetto del territorio. Un aumento di lavoro per tutto il territorio.Come quello che è avvenuto nelle Marine di Ostuni con il "Villaggio Rosa Marina srl" e "Iniziative San Domenico srl" a Fasano.Una battaglia da combattere da Architetti e Giardinieri ed Imprenditori illuminati.E magari aiutata anche con la tua idea legale caro Di Lauro.